Simone Tartarini, dopo le voci su un possibile super coach all’angolo di Lorenzo Musetti, ha voluto dire la sua sulla questione. Inoltre, ha parlato del difficile momento che sta vivendo il suo pupillo in questo 2023.
Nelle scorse settimane, visti i grandi progressi fatti da chi ha deciso di percorrere questa strada (Jannik Sinner con Darren Cahill al fianco di Simone Vagnozzi), si è parlato insistentemente di un possibile super coach negli angoli di Musetti e Matteo Berrettini. Il motivo è semplice: i due azzurri stanno vivendo un 2023 da incubo e non riescono più a mettere in campo quello che serve per rimanere al top del tennis mondiale.
Sulla questione è intervenuto uno dei diretti interessati, Tartarini, coach del carrarino, che ha rilasciato un’intervista al sito OA Sport.
“Quello di Lorenzo è un periodo negativo come ne capitano a tutti nel tennis. Probabilmente, si è creato lui stesso troppe aspettative e ora sta pagando il prezzo. Nella trasferta sudamericana, dove sperava di fare bene, non si è trovato affatto bene e anche in allenamento non si è espresso come doveva. In California e in Florida, invece, ha fatto vedere un altro atteggiamento in preparazione che, però, non si è manifestato in partita.
È in un momento di massima sfiducia e non appena ci sono delle situazioni negative non reagisce come dovrebbe, arretra in campo ed è troppo passivo. È un discorso di sensazioni e solo giocando partite e vincendole possono cambiare.
Nuovo programma? Ora siamo a Marrakech. La successione degli eventi è: Montecarlo, Barcellona, Madrid, Roma e Parigi. Nel caso in cui a Madrid o a Roma le partite affrontate non fossero molte, ci teniamo aperto il discorso Challenger in Italia.
Discorso super coach? Io non sono sui social e un po’ queste chiacchiere me le evito così. Certo, sono venute fuori considerazioni da persone del settore che hanno espresso dei giudizi sui giornali. Avrei preferito che ne parlassero direttamente con il sottoscritto. Ho letto tante sciocchezze e francamente mi viene da sorridere se si pensa al livello raggiunto da Lorenzo. Sono cose che, non lo nego, disturbano anche perché la domanda su questo argomento è una costante. Ma del resto, hanno rotto le scatole a Sinner quando ha lasciato Piatti, dicendo che Vagnozzi non valeva niente e ora se ottiene risultati è solo per Cahill. Non mi stupisco se ci si esprima in un certo modo nel merito del nostro lavoro”.
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