Jannik Sinner si è qualificato per la seconda volta in carriera per la finale del Masters 1000 di Miami, in cui affronterà il russo Daniil Medvedev. In semifinale ha sconfitto, al termine di un match straordinario, il numero uno del mondo Carlos Alcaraz: 6-7, 6-4, 6-2 il punteggio finale del match durato tre ore e tre minuti di gioco.
Primo set. Alcaraz-Sinner 7-6
Pronti via e il livello è subito stellare. Già dal primo game si capisce quanto il match sarà spettacolare ed equilibrato, con Sinner che deve faticare non poco a tenere il suo turno di servizio, nonostante percentuali di prime in campo altissime.
Il primo break arriva però sul servizio di Alcaraz. Jannik tiene benissimo lo scambio e si dimostra superiore allo spagnolo nel braccio di ferro da fondo campo. Carlos non sembra trovare contromisure allo strapotere dell’italiano dalla “base line”, perciò decide di cominciare a variare il suo gioco.
Sinner tiene però ancora molto bene e si porta sul 4-1 abbastanza agevolmente. Nel game successivo, sul 15-30 con Alcaraz al servizio, avrebbe anche un paio di ghiotte occasioni per procurarsi altre palle break, ma purtroppo sbaglia un facile smash e non trova il passante su una discesa a rete di Alcaraz.
Lo spagnolo trova fiducia e prosegue con il suo gioco e nel game successivo centra il break che lo rimette definitivamente in partita. Da segnalare, però, che in questo stesso gioco Sinner si aggiudica probabilmente il miglior punto dell’intero torneo, che rivedremo per molto tempo a venire.
Magra consolazione perché Alcaraz ora prende sempre più campo e più fiducia. E sul 5-5 arriva il secondo break per lo spagnolo, che si porta sul 6-5 con la possibilità di servire per il set. Ma Sinner è superlativo in risposta e nonostante alcuni errori gravi e tre palle break salvate da Alcatraz si va al tie-break, il giusto epilogo di un primo set giocato in maniera stupenda da entrambi.
Sinner parte meglio, cambia campo sul 4-2, ma sul 4-3 e servizio un errore sanguinoso con una smorzata pessima e un salvataggio miracoloso di Alcaraz cambiano completamente l’inerzia del tie-break, che lo spagnolo porta a casa con il punteggio di 7-4. Primo set da antologia, chiuso in un’ora e 21 minuti, al termine del quale non mancano però i rimpianti per Sinner.
Secondo set. Sinner-Alcaraz 6-4
Nella seconda frazione è ancora Sinner a partire meglio: l’altoatesino piazza un break in apertura ed è bravissimo a salvare due break point nel game successivo, portandosi subito sul 2-0. Alcaraz, però, come nel primo set, non si scompone e recupera subito, portandosi sul 2-2. Allarme per Jannik, che comincia ad accusare crampi dovuti allo sforzo enorme messo in campo fino a quel momento.
Gli scambi sì accorciano, i due in questo secondo set sembrano decisamente più affaticati, in particolare Sinner, la cui percentuali di prime in campo è scesa sensibilmente rispetto al primo set. L’altoatesino è però bravo a salvare altre due palle break nell’ottavo gioco e soprattutto a ribaltare l’inerzia nel game successivo, vinto a zero. A questo punto è Jannik, sul 5-4, ad avere l’opportunità di servire per riportare il match in parità.
Sinner non trema, trova un altro punto da circoletto rosso con un passante lungo linea di rovescio da fare brillare gli occhi e porta a casa il secondo set con il punteggio di 6-4. È un match stupendo.
Terzo set. Sinner-Alcaraz 6-2
La frazione decisiva comincia con dieci minuti di ritardo a causa del lungo toilet break di Alcaraz. Al ritorno in campo lo spagnolo è protagonista di un turno di servizio pieno di errori e, come nel secondo set, concede a Sinner il break in apertura.
La vittoria del secondo set ha ridato vigore a Jannik e questa volta è Carlos che sembra più provato dal punto di vista fisico. Sinner tiene agevolmente i successivi due turni di servizio, ma Alcaraz si aggrappa al suo diritto micidiale e rimane a contatto, sotto di un solo break. Il cedimento decisivo arriva nel settimo gioco, quando arriva il secondo break di Sinner, che chiude il set 6-2 e si guadagna la finale contro Daniil Medvedev.
Applausi a profusione per entrambi, che possiamo solo ringraziare per l’incredibile nottata che ci hanno fatto passare. Spot migliore per il tennis, in questo momento, non potrebbe esserci.
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