Darren Cahill ha dato la svolta che serviva a Jannik Sinner nel periodo più difficile della sua giovane carriera. Da quando il super coach è costantemente nel suo angolo, infatti, l’altoatesino è tornato tra i grandi del tennis mondiale e sembra finalmente pronto per prendere il volo.
Cosa serve per diventare il migliore
I progressi degli ultimi mesi sono ormai sotto gli occhi di tutti: Jannik si sta comportando benissimo nel Double Sunshine americano ed oggi si prepara ad affrontare un’altra volta Carlos Alcaraz nella semifinale del masters1000 di Miami.
Cahill, intervistato da La Repubblica, non si accontenta dei risultati già ottenuti e, anzi, vuole ancora di più dal suo ragazzo.
“Prima del mio arrivo era già un grande giocatore, già top10: ha armi incredibili, era ben allenato. Ora vanno guardate le sue partite contro i migliori e capire cosa lo trattiene dal batterli. E lavorarci. Ma c’è bisogno di tempo, di un paio d’anni e di molte situazioni di partita. Può migliorare il servizio, il gioco di transizione, essere dominante da fondo campo. Ma la cosa più importante, quando alleni i grandi giocatori, è continuare a migliorare i loro punti di forza. Ad esempio, Jannik si muove incredibilmente bene, infatti, spendiamo tanto tempo su questo. È grandioso che sia così disposto a provare cose nuove e a cercare di migliorare, purché non ci si allontani troppo dal tipo di giocatore che è.
Vincere un grande torneo? Ci vuole fortuna, no? Essere nel posto giusto al momento giusto… Io penso sia in arrivo un bel successo: i risultati arrivano perché i campioni non lo sono solo nella mente, ma anche nel cuore”.
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