Del Potro scalda i cuori dei fan: “Amo il tennis, lascio una porta aperta”. E fissa l’obiettivo

Aveva danzato l’ultimo tango a Buenos Aires, ritirandosi dal circuito poco più di un anno fa, febbraio 2022. Per Juan Martin Del Potro il dolore al ginocchio era troppo forte, “ora devo pensare a come guarire per poter avere una vita normale” dichiarò nelle ore in cui il mondo del tennis lo inondava di affetto per l’addio dai campi. E anche per gli amanti del tennis come noi il dolore (in questo caso sportivo) era troppo forte. Ma come a volte accade nelle storie del tennis più romantiche, il gigante buono di Tandil pare voglia provare a dare un’altra possibilità alla sua carriera tormentata dagli infortuni.

L’ex numero 3 del mondo ha dichiarato che tenterà il suo rientro, sperando di competere al Grande Slam che ha vinto nel 2009, gli Us Open.

L’argentino aveva giocato l’ultima volta nel tour nel febbraio 2022, davanti ai suoi tifosi di casa a Buenos Aires, sostenuto dai tanti commenti dei suoi fan e non solo (“leggenda vivente”, “uomo enorme con un cuore enorme”). Ricordiamo ad esempio le belle parole di Gabriella Sabatini, che lo ringraziò “per tutto quello che hai dato a questo sport”. Ma in verità, leggendo attentamente le sue parole, il martello di Tandil non ha mai lasciato definitivamente chiusa la porta a un suo futuro ritorno.

Già lo scorso dicembre aveva provato a schiuderla quella porta, ribattendo a un suo fan che su Twitter, stuzzicandolo poco prima dei mondiali di calcio in Qatar, gli chiese: “Se l’Argentina dovesse diventare campione, giocherai gli US Open l’anno prossimo? Che ne pensi?”. “Farò il possibile”, rispose. Parole grosse, che non passarono inosservate all’account dell’Atp Tour, a cui lui rispose: “Vi aggiorno”.

E in queste ore, in un’intervista con il giornalista sportivo sudamericano Danny Miche, del Potro ha voluto fare un aggiornamento sulla questione, ha detto che riprenderà ad allenarsi per vedere come reagisce il suo corpo, mantenendo quindi le sue opzioni aperte fino al suo torneo preferito, gli US Open.

“Amo il tennis, non sarà mai un problema prendere in mano una racchetta e vedere come mi sento”, ha detto l’argentino. “Il problema fisico e il ginocchio sono cose su cui lavoro ogni giorno. Lascerò quella finestra aperta, almeno fino agli US Open, come ho detto. Questo è il torneo più speciale per me”. E ha sottolineato poi di essere ancora in tempo: “Comincerò ad allenarmi, vedrò come reagiscono la mia gamba e il mio ginocchio e se ce la faccio o no”.

Speriamo dunque di assistere a un’altra bella storia di resilienza, dopo quella fantastica di Andy Murray, che dopo aver pianto per il dolore, praticamente costretto al ritiro, si è rimesso in piedi tornando a competere ad altissimi livelli, come sta dimostrando nelle ultime settimane. Lui, lo scozzese, che proprio nei confronti di Del Potro aveva speso belle parole nel giorno in cui l’argentino giocò l’ultima partita, sottolineando di “sapere molto bene cosa vuol dire avere problemi durante la carriera di un giocatore”.

Due esempi da seguire. Due storie di speranza, da raccontare, a dimostrazione, ancora una volta, che con l’impegno e la volontà alla fine ci si può rialzare anche da situazioni critiche.

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