Djokovic: “Zero rimpianti, fiducioso per lo US Open. Rivalità con Nadal e Federer? All’inizio ero scocciato…”

Come sappiamo, oltre a quello di Indian Wells, Novak Djokovic salterà anche il Masters 1000 di Miami visto che negli Stati Uniti viga ancora il divieto di ingresso per gli stranieri ‘sprovvisti’ di vaccino anti-Covid.

Alla viglia del torneo, però, il serbo è riuscito comunque a prendersi la scena. In che modo? Rilasciando una succosa intervista ai microfoni della CNN, in cui si è soffermato sulla sua posizione “no-vax”, sul “nuovo” numero uno al mondo Carlos Alcaraz, sul prossimo US Open e, infine, sulla rivalità con Rafa Nadal e Roger Federer. Vi proponiamo un estratto delle sue considerazioni.

Le parole di Novak Djokovic

novak djokovic australian open
Foto Twitter Australian Open

“No, non ho affatto dei rimpianti”, ha detto Djokovic quando chiamato a rispondere della sua decisione di non vaccinarsi contro il Covid. Decisione che – lo ricordiamo – nel 2022 lo ha costretto a saltare numerosi tornei, tra cui l’Australian Open e lo US Open.

“Ho imparato durante la vita che i rimpianti sono una zavorra, di fatto ti fanno vivere nel passato e io non voglio questo. Non voglio neanche vivere nel futuro, ma cercare di stare il più possibile nel momento presente, e piuttosto cercare di fare qualcosa per migliorare il futuro”, ha aggiunto.

Djokovic ci ha poi tenuto a spendere parole al miele per colui che qualche giorno fa gli ha sottratto la vetta del ranking grazie al trionfo a Indian Wells: “Voglio congratularmi con Carlos Alcaraz, si merita assolutamente di essere numero uno”.

Tornado alle sue cose, il ventidue volte campione slam ha affermato: “È un peccato non aver potuto giocare a Indian Wells e Miami. Adoro quei tornei. Ho avuto molto successo lì. Ma allo stesso tempo, sono consapevole della decisione che ho preso e sapevo che ci sarebbe stata la possibilità di non poter giocare. Questo è il corrente stato delle cose e spero che cambino per il resto dell’anno così da poter giocare lo US Open, il torneo per me più importante sul suolo americano”.

Su una possibile partecipazione allo US Open: “Sono fiducioso anche se non è nelle mie mani la scelta… anche questo è discutibile perché c’è qualcosa che io potrei fare ma che ho deciso di non fare, e ovviamente se sarò ammesso a giocare la decisione spetta ai piani alti del Governo. A questo punto della mia carriera i tornei dello Slam sono quelli a cui punto di più e che vorrei giocare di più. Vorrei davvero tanto esserci perché ho tanti bei ricordi”.

Infine, il passaggio su Federer e Nadal: “Mi hanno reso più forte, sia mentalmente che fisicamente, il mio gioco è migliorato grazie a tutte quelle partite che abbiamo giocato l’uno contro l’altro, soprattutto a causa delle partite che ho perso contro di loro, alcune davvero importanti. All’inizio ero scocciato di dovermi confrontare sempre con loro due. Poi ho capito che è stata una fortuna”.

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