Un buon inizio di 2023 alla United Cup, poi cinque sconfitte nelle ultime sei partite. Quattro all’esordio nei seguenti tornei: Australian Open, Rio de Janeiro, Santiago e Indian Wells. Una ai quarti, in quel di Buenos Aires. Cosa sta succedendo a Lorenzo Musetti?
Ormai non ci sono più dubbi: Musetti è in piena crisi di risultati. E dire che per lui il 2023 era iniziato piuttosto bene. Le svariate vittorie in United Cup lo avevano condotto al best ranking di numero 19 al mondo, piazzamento poi migliorato di una posizione nonostante l’eliminazione al debutto all’Happy Slam.
A proposito, con ogni probabilità, è proprio a Melbourne che è scattato qualcosa nella mente del toscano, lo diciamo soprattutto pensando al modo in cui ha perso dal rientrante Lloyd Harris. L’arrestarsi del trend positivo deve avergli tolto più di qualche sicurezza.
E Muso ne aveva tante sino a quel momento, avendo condotto un finale di 2022 coi fiocchi, impreziosito dai trionfi all’Atp 500 di Amburgo e all’Atp 250 di Napoli. Insomma, tutto lasciava presagire che presto sarebbe arrivato ai margini della top-10. Nel tennis, però, le cose spesso non vanno precisamente secondo le aspettative.
Riproponiamo la domanda: cosa sta succedendo a Lorenzo Musetti? Vi rispondiamo così: dipende da quale valore si attribuisce al verbo «succedere». Perché a Musetti potrebbe star succedendo tutto e nulla, a seconda dei punti di vista. Andiamo per gradi.
Purtroppo, nell’era moderna, non si ha più la “forza” di pazientare. Si vuole tutto e subito, non si perdonano passaggi a vuoto, né si tollerano periodi di “sano squilibrio”. E c’è un aspetto che forse nessuno considera: come ha recentemente sottolineato anche Matteo Berrettini, siamo talmente abituati “ai Federer-Djokovic-Nadal che hanno dominato il tennis facendo sembrare normale essere n. 1 per 10 anni” da pensare che tutti gli altri siano delle mezze calzette (o quasi). Ovviamente, chiunque la pensi in questo modo ha perso un attimino la bussola. Più di quanto l’abbia persa Lorenzo in queste ultime settimane.
È chiaro che il classe 2002 di Carrara è finito in un turbine turbolento e sensazioni negative. Lo ha ammesso il diretto interessato a margine della partita in California osservando: “Mi manca un po’ di c…! Un po’ di fortuna, un episodio che mi faccia uscire da questa fase”.
Pertanto, senza timore di essere smentiti, possiamo affermare che qualcosa gli sta succedendo. E possiamo affermare che Musetti ha bisogno di fare un lavoro specifico che gli consenta di incappare (progressivamente) sempre meno in situazioni del genere.
Contemporaneamente, dopo aver dato uno sguardo al web (vera e propria giungla del giorno d’oggi) nelle ore seguenti alla sconfitta con Mannarino, ci chiediamo: con quale leggerezza si riescono a trarre conclusioni definitive su un giocatore che a 21 anni è in top-25, sfoggia un tennis splendido ed ha ampi margini di miglioramento? Semplicemente non si può. Semplicemente bisognerebbe lasciare che “succeda” tutto ciò che deve “succedere” senza interferire. Bisognerebbe dargli agio di superare le difficoltà, di crescere e maturare. Il tempo sarà galantuomo.
Anche se giustamente capiamo: in parecchi di tempo non ne hanno, devo sparare sentenze sui social…
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