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Next Gen azzurri, da Nardi a Cobolli: a che punto siamo?

Tra la posizione 109 e la 193 del ranking Atp (qui il nostro Ranking Atp Live), l’Italia annovera al momento ben tredici giocatori. Nove di questi sono nati dal 2000 in poi e vengono definiti in gergo “Next Gen”. In questo pezzo facciamo il punto sulle loro aspettative per il prosieguo del 2023.

Next Gen, da Passaro a Gigante: la situazione

Procediamo in ordine di classifica, partendo dunque da Francesco Passaro, numero 109 al mondo. Il perugino (7-1-2001), che in bacheca vanta un titolo Challenger (Trieste 2022), ha già esordito alle Next Gen Finals e nel circuito maggiore facendosi notare per la buona completezza del suo repertorio. Non ha iniziato il 2023 nel migliore dei modi: dopo aver perso al debutto nel Challenger di Canberra, non è riuscito a qualificarsi per l’Australian Open (sconfitto al secondo turno di quali da Bellucci) e non è andato oltre i quarti nei successivi Challenger disputati. La scorsa settimana, invece, è stato eliminato al primo turno di qualificazioni all’Atp 250 di Doha. La sintesi di questo momento negativo potrebbe stare tutta nel fatto che Francesco è un giocatore che esprime il suo miglior tennis sulla terra battuta. Rimandiamo quindi qualsiasi valutazione, in attesa che possa stupirci nella parentesi sul rosso europeo. Ci auguriamo di trovarcelo nel main draw del Roland Garros.

Passiamo a Matteo Arnaldi, numero 110 al mondo. Il sanremese (22-2-2001), che in bacheca vanta due titoli Challenger, come Passaro ha già esordito alle Next Gen Finals e nel circuito maggiore, distinguendosi per le sue doti in risposta e di grande lottatore. Il 2023 è stato finora un anno abbastanza positivo per lui, dato che poco più di due settimane fa ha vinto il Challenger sul cemento di Tenerife battendo in finale un altro azzurro, Raul Brancaccio. Anch’egli è stato eliminato nelle qualificazioni dell’Australian Open (turno decisivo) e al primo turno di qualificazioni dell’Atp 250 di Doha, ma certamente si rifarà. È alla porte della top-100, non è da escludersi che presto possa varcarle facendo tesoro delle sue caratteristiche che lo rendono un giocatore temibile su qualsiasi tipo di superficie. Tra l’altro, Matteo è il più costante tra tutti i Next Gen nostrani.

Poi c’è Giulio Zeppieri (7-12-2001), fresco del trionfo al Challenger sul cemento indoor di Cherbourg (il secondo in carriera) e del nuovo best ranking alla piazza numero 127. Prima di tale successo, il nativo di Latina non aveva ottenuto grandissime soddisfazioni nel 2023, complici una sconfitta all’esordio nel tabellone di qualificazione al Challenger di Canberra e una sconfitta al secondo turno in quello di qualificazioni all’Australian Open. Tra i tanti Next Gen italiani, Giulio è uno di quelli che possiede migliori qualità tecniche, come ha mostrato all’edizione 2022 dell’Atp 250 di Umago quando ha quasi battuto Carlos Alcaraz in semifinale. Raggiungere una buona costanza di rendimento rappresenta la sfida più grande per lui. Se la troverà allora riuscirà a calcare con maggiore frequenza i palcoscenici che contano.

E veniamo a Mattia Bellucci, numero 149 al mondo. Il lombardo (1-06-2001), che in bacheca vanta due titoli Challenger (vinti consecutivamente a fine 2022), non ha mai giocato in un “semplice” torneo Atp ma ha già debutto in uno Slam. È accaduto qualche settimana fa all’Australian Open, dove si è arreso al primo turno dopo aver superato le qualificazioni. Nonostante le sconfitte nei preliminari degli Atp 250 di Pune e Delray Beach, il suo inizio di 2023 può definirsi ampiamente positivo. La sua attitudine di grande lottatore, la sua fantasia e la sua dinamicità ci portano a sbilanciarci affermando che sarà uno dei primi a rompere il muro della top-100. Potremmo sbagliarci, ma sicuramente non di molto.

Ed eccoci arrivati a Luca Nardi, numero 158 al mondo. Il diciannovenne pesarese (6-08-2003), che vanta in bacheca tre titoli Challenger (tutti vinti nel 2022), ha già disputato svariati tornei Atp ed è il più quotato dei Next Gen azzurri per il modo in cui tocca la palla e per come si muove in campo. L’inizio 2023 per lui si è rivelato abbastanza agrodolce, con la qualificazione al main draw dell’Atp 250 di Montpellier a bilanciare il mancato approdo in quello dell’Australian Open e il magro bottino nei Challenger. Luca, come dicevamo, è probabilmente è il giocatore più talentuoso tra le giovani leve italiane. Ha colpi incredibili, un temperamento imperturbabile (forse anche troppo) e tutto il tempo necessario per crescere ancora. Deve solo lavorare sulla continuità. “Top-100 entro fine anno” è l’obiettivo che ha dichiarato ai nostri microfoni. Ah quasi dimenticavamo, il ragazzo è anche molto modesto…

Quindi ci spostiamo al buon Flavio Cobolli, numero 168 al mondo. Il romano (6-05-2022), che vanta un titolo Challenger in bacheca (Zadar 2022), ha già esordito nel circuito maggiore ma il rendimento incostante ne ha leggermente rallentato l’ascesa. Un po’ come Nardi e Zeppieri, possiede delle buone qualità tecniche ma manca nell’equilibrio. Non gioca dal 25 gennaio, data in cui è stato sconfitto al debutto nel Challenger di Quimper. In precedenza aveva racimolato un secondo turno al Challenger di Tenerife, l’eliminazione al primo turno di quali dell’Australian Open e al secondo turno dell’Atp 250 di Pune. Noi crediamo in Flavio e lo aspettiamo, sperando che l’apertura della stagione sulla terra rossa gli dia una mano.

Da Cobolli passiamo a Francesco Maestrelli, numero 178 al mondo. Il toscano (21-12-2002), che vanta in bacheca un titolo Challenger (Verona 2022), ha già esordito nel circuito Atp facendosi notare per il potente servizio. Nelle prime battute del 2023, nonostante si stia giocando sul cemento (la sua superficie più congeniale), non ha ottenuto risultati eccellenti. Nei Challenger ha raggiunto un quarto e una semifinale, ma è stato eliminato quattro volte al primo turno. All’Australian Open, invece, si è arreso al primo turno di qualificazioni. Siamo sicuri, però, che nei prossimi mesi troverà una buona dose di fiducia e riuscirà a riprendere la sua scalata. Difficile fare previsioni ottica ranking poiché è un potenziale “crack”.

Ed eccoci a Luciano Darderi, numero 184 al mondo. L’italo-argentino (14-2-2002), che ancora deve vincere un Challenger, ha già esordito nel circuito Atp conquistando anche la prima vittoria qualche giorno fa in quel di Cordoba, dove aveva superato le qualificazioni. Luciano si è fatto notare per le sue grandi doti agonistiche e per una potente combo “servizio-dritto”. Come ci ha rivelato Gino, suo padre e coach, sta lavorando sul rovescio per rendere il suo gioco estremamente completo. Intanto i risultati gli stanno dando ragione. Fidatevi di noi, nel 2023 crescerà esponenzialmente.

Infine c’è Matteo Gigante, numero 193 al mondo. Il romano (4-01-2002), che in bacheca vanta un titolo Challenger, vinto lo scorso 12 febbraio a Tenerife, è un giocatore preparatissimo tecnicamente ma ancora un po’ acerbo sotto l’aspetto fisico. Il suo 2023 finora può definirsi positivo ed abbiamo tutta l’impressione che la sua ascesa proseguirà. Se ciò avverrà a passi piccoli o da Gigante… potrà dircelo solo Matteo.

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Giuseppe Canetti

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