Atp 500 Rotterdam: Sinner spietato per un’ora, poi “torna” Medvedev

Niente da fare per Jannik Sinner: è Daniil Medvedev il campione sul cemento indoor dell’Atp 500 di Rotterdam. Dopo un’ora abbondante giocata a livelli spaziali, il ventunenne azzurro ha dovuto arrendersi alla rimonta del russo, che ha reagito perentoriamente al colpo incassato in apertura. Per lui si tratta del 16esimo titolo in carriera, il primo del 2023, quello che gli consente di tornare in top-10.

Daniil Medvedev campione a Rotterdam

jannik sinner
Foto Twitter ABN AMRO Open

Ha impiegato due ore e mezza precise Medvedev per battere il nostro Jannik e laurearsi campione all’Atp 500 di Rotterdam: 5-7, 6-2, 6-2 il risultato al termine della finale. Ecco come è andata in sintesi.

La finale

Pronti e via subito un game lottato, contrassegnato da un primo punto di 19 colpi chiusosi con un rovescio sbagliato da Sinner. Quest’ultimo, tuttavia, riesce a tenere la battuta passando per i vantaggi. Bene anche Medvedev, che fa 1-1 lasciando l’azzurro a 30.

Il primo strappo si registra nel quarto game, ad opera dell’altoatesino, che costringe il russo all’errore in ben tre occasioni: 3-1. Da segnalare un bellissimo scambio, condito da un fulminante rovescio lungolinea di Jannik, sul punteggio di 15 pari.

Centrato il soprasso Sinner si presenta bene lavorando sui fianchi di Medvedev. Ma poi incontra alcune difficolta: avanti 40-15, si rende protagonista di tre errori (uno su un’ottima risposta di Medvedev tra i suoi piedi) concedendo al russo la palla dell’immediato contro-break. L’ex numero uno al mondo, però, non capitalizza e Sinner se ne esce affidandosi al servizio. Un campanello d’allarme.

Già, un campanello d’allarme. Perché nel settimo game Sinner zoppica ancora e stavolta Medvedev risulta decisamente più cinico di quanto lo era stato in precedenza. Il contro-break arriva, e successivamente arriva anche il 4-4. L’impressione è che il moscovita abbia alzato a dismisura il suo livello di gioco.

Ristabilita la parità la battaglia continua a ritmi altissimi. Ma entrambi i tennisti tengono la battuta con relativa facilità. Ma quando tutto sembra portare al tie-break, Sinner sale in cattedra.

Ciò accade nel dodicesimo game, quello in cui Jannik prima si porta sullo 0-30 mettendo pressione su Medvedev e poi lo punisce piazzando la zampata all’unica chance concessagli dal russo: 7-5!

Alla ripresa, Medvedev torna in campo estremamente determinato a ribaltare l’inerzia del match. Sottrae il servizio all’azzurro in apertura, conferma il break e quindi ne ottiene anche un altro nel quinto game. Visibilmente scosso, Sinner non riesce a rimettersi in carreggiata ed incassa il pareggio: 6-2 per il moscovita.

L’atto decisivo

Nell’atto decisivo il confronto mantiene livelli altissimi, ma diventa parecchio teso, come normale che sia considerata la posta in palio. I primi due game scorrono via veloci: Sinner tiene il servizio a 15, mentre Medvedev lo raggiunge sull’1-1 senza concedere nemmeno un punto.

Nel terzo game, invece, arriva la svolta, con Medvedev che si aggiudica tre possibilità di breakkare e piazza la spallata vincendo un scambio estenuante terminato con un errore di rovescio del giocatore nostrano.

Al che Sinner prova a reagire, lo fa portandosi prima sullo 0-30 e poi a palla break. Come spesso capita, però, nel momento cruciale Medvedev si rivela di ghiaccio. Sarà così anche nel sesto game. Dunque Jannik crolla e nel settimo gioco il ventisettenne russo centra addirittura il doppio vantaggio. Alla fine, si laurea campione a Rotterdam chiudendo le ostilità con un 6-2.

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