Agassi-Djokovic all’Australian Open, chi vincerebbe? La risposta del coach

Andre Agassi e Novak Djokovic hanno avuto due carriere costellate da successi, soprattutto all’Australian Open. In un ipotetico scontro nella Rod Laver Arena, chi uscirebbe come vincitore? Ecco la risposta dell’ex coach dell’americano, Brad Gilbert.

Lo scontro tra titani

Agassi e Djokovic sono i due giocatori che hanno impressionato di più nelle rispettive carriere all’Australian Open. L’americano ha conquistato quattro titoli (’95, ’00, ’01 e ’03), accumulando una percentuale di vittorie pari al 90,57%. Il serbo ha fatto ancora meglio con dieci titoli (ultimo dei quali nell’edizione 2023) e una percentuale di successi del 91%.

Nell’ultimo episodio del podcast di Patrick McEnroe, Holding Court with Patrick McEnroe, l’opinionista ed ex coach del numero 1 del mondo americano, Gilbert, ha voluto dire la sua su un’ipotetica sfida tra i due titani della Rod Laver Arena.

“Se si giocasse con 40 gradi e una situazione ventosa, credo che Andre potrebbe giocarsela perfettamente alla pari, potrebbe vincere benissimo il match. Adesso si gioca con condizioni un po’ più lente. La mia previsione? Questo è molto difficile dirlo. Voglio tanto bene ad Andre, ma ci sono tantissime incognite che possono nascere durante una partita, come le condizioni più lente e giocare di notte contro Novak. In quel caso, per quanto possa amare Andre, non ci sarebbe partita.

Se ci fosse il caldo, un po’ di vento e il rimbalzo del passato, Andre potrebbe giocarsela per vincere. Sapete, ogni volta mi diverto a controllare tutte le variabili.

Dio benedica Novak, ma non è mai nato nessun altro giocatore in grado di colpire la palla come lui. Andre non ha mai colpito male una palla, avevo un tocco pulito e bello da vedere. La maniera in cui riusciva a produrre potenza con un movimento così breve. Qui parliamo di vera e propria potenza fisica sprigionata senza alcuno sforzo. Mi prendo il suo colpo più di ogni altro nella storia.

Per giocarsela contro Djokovic, però, dobbiamo disegnare uno scenario adatto sennò non c’è storia”.

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