Chi ha difeso Djokovic nell’affaire in Australia? I cinque nomi

Sono stati pochi i nomi importanti del circuito Atp che hanno deciso nel 2022 di difendere Novak Djokovic durante l’affaire in Australia legato al suo status vaccinale. Ecco i cinque nomi dei protagonisti che ci hanno messo la faccia.

John McEnroe

L’americano è stato uno dei più convinti sostenitori di Nole sia in Australia che in America (così come ha supportato gli atleti russi e bielorussi esclusi a Wimbledon).

Si tratta di una s*******a. Se una persona decide di non vaccinarsi e il governo australiano dice che senza il vaccino non puoi entrare, la vicenda si chiude lì. È bianco o nero. La persona in questione decide se vaccinarsi o meno. Ognuno può avere le sue convinzioni, ognuno merita di averne.

Veramente ci vuole coraggio a fare queste cose. Io mi sarei vaccinato e sarei andato a giocare, ma lui ha le sue idee e bisogna rispettarle. Per me è una fesseria il fatto che non possa viaggiare perché non si è vaccinato. Siamo in pandemia da due anni e mezzo e ognuno deve essere libero di avere la propria opinione”.

Nick Kyrgios

A sorpresa, l’australiano è stato uno dei primi giocatori a spezzare una lancia in favore del rivale.

So bene che i media si divertono a mettere pressione nei rapporti tra me e Novak. Sono in imbarazzo come atleta australiano. Il motivo è semplice: il mio stato non permette a un mio collega di svolgere il proprio lavoro. Credo proprio che non ci si possa comportare in questo modo. I media, poi, si divertono a crearci su delle storie da circo in situazioni come questa”.

Jimmy Connors

Anche l’americano è stato uno dei primi a schierarsi apertamente con Nole.

Ok, ognuno è libero di scegliere. Io mi sono fatto qualsiasi tipo di vaccino, ma se il più forte di tutti dimostra di avere un test negativo non capisco perché non debba partecipare. Stiamo parlando di un atleta che ha vinto il torneo in ben nove occasioni”.

Reilly Opelka

L’americano ha voluto sottolineare la differenza di trattamento tra atleti stranieri e di casa.

Uno come Djokovic ha fatto tantissimo per il nostro sport. Me lo ricordo nel 2008: è rimasto un’ora in più sul campo di allenamento per firmare tutte le palline dei bambini presenti ed io ero uno di quelli.

Il bello è che abbiamo alcuni giocatori senza vaccino che possono benissimo girare nella nostra nazione ed altri no. Come ci si può comportare così?”.

Vasek Pospisil

Ovviamente, il canadese non poteva non supportare quello che forse è il suo più grande amico nel circuito.

Novak non sarebbe mai volato in Australia se non avesse avuto un’esenzione medica accettata dal governo. Avrebbe saltato l’Australian Open e sarebbe rimasto con la sua famiglia evitando tutto questo caos mediatico.

C’è stato sicuramente un problema politico, con le elezioni in corso. Non è colpa sua. Non ha forzato l’ingresso nel paese: è stata una mossa del governo per guadagnare l’appoggio e il consenso pubblico”.

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