79 anni e 17 titoli Atp in quattro: un presente già luminoso, un futuro tutto da scrivere. Stiamo parlando, ovviamente, dei migliori Next Gen del circuito: Carlos Alcaraz, Holger Rune, Jannik Sinner e Lorenzo Musetti.
Se c’è una cosa che accomuna questi quattro tennisti, molto diversi nello stile di gioco, è la precocità. Lo spagnolo è diventato il numero uno al mondo più giovane della storia, nonché uno dei sette campioni slam più giovani dell’Era Open. Il norvegese a 19 anni, 6 mesi e 9 giorni, si è attestato come il terzo top 10 più giovane degli ultimi 20 anni (alle spalle di Rafael Nadal e dello stesso Alcaraz) dopo il trionfo al Masters 1000 di Parigi-Bercy. Sinner è il più giovane italiano ad aver vinto un torneo Atp e l’unico a essersene aggiudicati quattro nella stessa stagione. Musetti è stato numero uno del mondo a livello Juniores e ha vinto l’Australian Open Juniores nel 2019 (all’età di 16 anni e 10 mesi) diventando il più giovane azzurro di sempre ad aver conquistato uno Slam Under 18.
Nel 2023 ci si aspetta grandi risultati da loro, non potrebbe essere altrimenti considerato che, al netto di qualche difficoltà fisica, i rispettivi percorsi di crescita stanno proseguendo a gonfie vele. Uno step fondamentale da fare sarà quello che porta alla costanza, eterna nemica di chiunque abbia approcciato allo sport. Il tennis non fa eccezione.
Adesso, però, vogliamo fare una personalissima considerazione. Noi ci sforziamo di immedesimarci nei nostalgici, o di compatire coloro che sono pervasi dallo scetticismo verso tutto ciò che riguarda le giovani leve (ne sono tanti, anche nella vita quotidiana). Ma come si fa a non capire che stiamo assistendo all’alba di un’altra epoca fantastica? Numeri e statistiche non mentono. E se vogliamo dirla tutta, chi non riesce ad apprezzare le doti di questi ragazzi non è un grande intenditore di tennis, oltre che una persona poco predisposta al cambiamento.
La completezza di Alcaraz, la determinazione di Rune, la freddezza di Jannik, la grande bellezza di Lorenzo. È da qui che si appresta a ripartire il mondo della racchetta.
Il tennis è nelle loro mani, almeno guardando al futuro, quando sarà terminata definitivamente l’epoca leggendaria dei Big Three. A quel punto Alcaraz, Rune, Sinner e Musetti saranno nel fior fior della propria carriera, e probabilmente rappresenteranno i Fab Four della new generation. No, è un po’ una provocazione. È finito il tempo di associare ai ragazzi quel velo filosofico che implica la negazione o il dubbio intorno alle possibilità.
Riteniamo seriamente che ci siano gli estremi per vedere una bellissima rivalità a quattro (ma anche a cinque, sei o sette) che ricordi le tante battaglie tra Djokovic, Federer, Nadal e Murray. Si può non essere d’accordo, certo. Per fortuna, però, esiste la libertà di dire le cose mettendoci, come sempre, la faccia.
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