In un Australian Open 2023 ricco di sorprese, sicuramente non possiamo che mettere tra queste il ceco Jiri Lehecka. Arrivato in punta di piedi a Melbourne, il ventunenne ha stupito tutti raggiungendo i quarti di finale contro il greco Stefanos Tsitsipas.
La rivincita di Jiri
Lehecka, attualmente al numero 71 del mondo, è una delle sorprese più belle di tutto l’Happy Slam. Nel 2022 era sempre uscito all’esordio in tutti i major, ma in questo 2023 ha già raggiunto (per la prima volta in carriera) i quarti di finale sul cemento australiano di Melbourne.
L’ha fatto da assoluto protagonista con le vittorie di rilievo contro Borna Coric, Cameron Norrie e Felix Auger-Aliassime al quarto turno. Sfida incredibile quella contro il canadese, che molti davano come candidato alla vittoria finale, terminata con il punteggio di 46 63 76(2) 76(3).
Nella conferenza stampa dopo la vittoria, Jiri ha puntato il proprio mirino contro Tsitsipas, che l’anno scorso all’Atp500 di Rotterdam l’aveva eliminato in semifinale nel primo torneo che aveva messo il ceco sulla mappa del tennis che conta.
“Giocherò per cercare di vendicarmi, questo di sicuro. So che lui si ricorderà come abbiamo giocato l’anno scorso a Rotterdam. Nel primo set sono stato il migliore dei due in campo, dopo è stato lui a dominare. Sono sicuro che sa quali sono i miei punti di forza e sa che posso metterlo sotto pressione.
È un grandissimo giocatore, sennò non sarebbe numero quattro del mondo, chiunque sia nella top10 lo è. Nonostante ciò, so come posso metterlo in difficoltà. Di sicuro, la sconfitta in semifinale a Rotterdam mi ha aiutato ad inquadrarlo e a capire quali sono i suoi punti deboli e cercherò di prepararmi al meglio.
Credo che l’ingresso in top100 sia stato uno dei momenti più emozionanti della mia carriera. Da quel momento, però, ho dovuto iniziare ad affrontare sfide sempre più difficili. È la prima volta che mi trovo a giocare tornei così importanti. È la prima volta che affronto nomi così importanti del circuito uno dopo l’altro.
Allenarmi con loro e confrontarmi con loro mi fa sentire speciale. Ovviamente, dall’altro lato, è più semplice uscire sconfitto dal campo. Mi basta pensare alle Next Gen di Milano, dove non sono riuscito a vincere nonostante il buon gioco espresso”.
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