Casper Ruud e Rafael Nadal hanno condiviso una bella esperienza durante la tournée svolta in Sud America tra fine novembre e inizio dicembre. In un recente podcast, il norvegese ha voluto raccontare la differenza dello spagnolo da dentro il campo da gioco a fuori.
Un altro Rafa
Tutti conosciamo il Nadal intenso, lottatore e cannibale spietato che si presenta in ogni partita del circuito maggiore. Massima concentrazione, dalla prima pallina del riscaldamento fino all’ultima del match point. Un tennista che sembra una macchina perfetta per attenzione ai dettagli e costanza.
Fuori dal campo, però, Rafa è un ragazzo (a detta di molti addetti ai lavori) molto simpatico e disponibile, sempre pronto alla battuta. Nel recente podcast di Eurosport Ruud’s Talk, lo stesso Ruud ha confermato questa versione dello spagnolo.
“È un grande perché cambia completamente. Diventa un’altra persona fuori dal campo. Non entrerò nel dettaglio di quello che fa, ma è molto divertente averlo attorno.
Non è così serio e dedito al lavoro come lo vediamo in campo. A lui piace divertirsi. Si diverte a ballare un pochino e a sorseggiare un buon bicchiere di vino, per esempio, a cena. Non crederò che si indispettirà per quello che sto dicendo, ma è veramente un ragazzo buffo.
Ci siamo divertiti veramente molto e credo che mi abbia preso subito sotto la sua ala protettrice visto che vengo dalla sua Academy. È molto bello poter trascorrere del tempo con lui. Siamo stati sempre in hotel insieme, abbiamo volato insieme: così abbiamo passato molte ore vicini e ci siamo divertiti molto. È un ragazzo pacato e che sa divertirsi.
Ovviamente ha molta più esperienza di me, ma mi ha rivelato che non aveva mai fatto una tournée come quella che abbiamo fatto insieme. Credo che solamente nel 2012, o una cosa simile, aveva giocato un paio di partite con Novak in Sud America. Non tante come adesso, che è diventato anche padre.
Mi ha parlato spesso di tornare a casa da sua moglie e suo figlio, mi ha fatto vedere alcuni video simpatici del bambino. Siamo ragazzi come altri e facciamo cose veramente normali. Le persone credono che gli atleti siano super rigidi e seri in tutte le occasioni, ma non è sempre così. Possiamo anche divertirci e fare cose come gli altri”.
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