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Murray realista: “Probabilmente non ci proverei neanche a riprendermi…”

Dopo l’intervento all’anca nel 2019, Andy Murray è gradualmente tornato a giocare ad ottimi livelli, terminando il 2022 da numero 49 al mondo. Alla viglia della nuova stagione, il trentacinquenne tre volte campione slam ha fatto il punto della situazione sul suo futuro prossimo affermando di non avere alcuna intenzione di appendere la racchetta al chiodo. Al contempo, però, ha anche rivelato che un nuovo grave infortunio probabilmente lo porterebbe a mettere la parola fine alla sua carriera.

Murray: “Continuerò a giocare, ma…”

Foto Atp Tour

“Se il mio corpo è in buona forma e sono ancora in grado di competere costantemente, continuerò a giocare”, ha affermato Murray a Sky Sports. Poi, però, ha aggiunto: “Ma non posso guardare troppo lontano con l’età che ho e con i problemi che ho avuto. Se dovessi avere un grosso infortunio, probabilmente non proverei a riprendermi”.

Il britannico ha raccontato di aver affrontato un periodo di preparazione negli Stati Uniti per giocare i tornei down under (tornei di preparazione all’Australian Open): “Ho trascorso tre settimane in Florida, mettendo a posto il mio corpo e lavorando un po’ sul mio gioco, ed è andata davvero bene. Sono sicuramente in uno stato di forma migliore rispetto a prima. Ho fatto molto lavoro in palestra, cercando di aumentare un po’ la mia resistenza. Spero che questo mi aiuti l’anno prossimo”.

Nell’attesa che si cominci a fare sul serio, Murray parteciperà, come membro della squadra scozzese che affronterà l’Inghilterra, al torneo di esibizione “Battle of the Brits ad Aberdeen”. Sfiderà Jack Draper e poi Daniel Evans, prima di cimentarsi nell’incontro di doppio contro Joe Salisbury e Neal Skupski.

A tal riguardo Sir Andy ha chiosato: “Tutti i tennisti che giocheranno sono molto competitivi. Io stesso, Jamie, Neal e Joe siamo stati tutti i numeri uno al mondo. È un po’ come la Laver Cup; un evento visto come un’esibizione, ma quando arrivi lì, giochi di fronte a una grande folla e sei circondato da tante persone, il tuo istinto competitivo prevale”.

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Giuseppe Canetti

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