Becker racconta: “In prigione ero solo un numero, ma ho ritrovato il vecchio Boris”

Boris Becker è tornato in Germania qualche giorno fa, dopo aver scontato otto mesi di carcere al penitenziario di Huntercombe, nell’Oxfordshire, in Gran Bretagna. Fallito economicamente nel 2017, l’ex tennista tedesco avrebbe dovuto trascorrere in cella oltre due anni per aver trasferito illegalmente ingenti somme di denaro e nascosto alcuni suoi beni al fine di non vederseli sottratti. Tuttavia ha beneficiato di uno schema fast-track, che prevede l’estradizione nel Paese d’origine se determinate condizioni vengono soddisfatte. Nelle scorse ore ha rilasciato le prime dichiarazioni da uomo (nuovamente) libero. Ve ne proponiamo un estratto lanciate in anteprima dalla Bild.

Becker: “In prigione ero solo un numero. Ho ritrovato il vecchio Boris”

boris becker
Foto Instagram Becker

“In prigione non sei nessuno, solo un numero”, ha rivelato il sei volte campione slam riferendosi alla brutta esperienza attraversata nei mesi scorsi. Poi ha aggiunto con amarezza: “Il mio era A2923EV. Nessuno mi chiamava per nome o per cognome ma solo con il numero di matricola, a nessuno frega niente di chi sei”.

Dopo il buio, però, c’è sempre la luce. E Becker ha raccontato che il tempo trascorso in cella gli ha permesso di ritrovare il “vecchio Boris”: “Ho ritrovato la persona che ero un giorno, ho imparato una dura lezione, costosa e anche molto dolorosa. Ho capito che le cose accadono sempre per un motivo”.

Infine le chiosa sull’atteso momento della scarcerazione: “Dalle sei del mattino di quel giorno ero seduto sul mio letto, aspettando che la porta si aprisse. Alle 7.30 hanno aperto la porta e mi hanno chiesto: ‘Sei pronto?’ Ho detto: ‘Andiamo!’ Avevo già fatto le valigie da un bel po’”.

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