Ash Barty, la (quinta) Newcombe Medal e il “caso Kyrgios”

Nonostante abbia appeso la racchetta al chiodo da diversi mesi, Ash Barty continua a fare incetta di riconoscimenti. La ex numero uno al mondo, ritiratasi lo scorso marzo per inseguire i suoi sogni lontano dal campo, ha infatti conquistato la Newcombe Medal per la quinta volta (consecutiva) in carriera.

“Sono qui con orgoglio sapendo di aver dato ogni cosa che potevo per questo bellissimo sport e che questo sport mi ha portato molto di più di quanto avrei mai potuto sognare”, ha detto Barty alla stampa presente all’evento.

“Un modo fantastico di concludere un viaggio incredibile”

Prime di dire addio al professionismo, Ash si è tolta lo “sfizio” di trionfare ad Adelaide (dove ha vinto anche il torneo di doppio) e all’Australian Open. A Melbourne erano addirittura 44 anni che un giocatore di casa non riusciva ad aggiudicarsi il titolo.

“È stato ovviamente un modo fantastico di concludere un viaggio incredibile”, ha affermato la nativa di Ipswich carica di commozione. Poi ha concluso: “Il viaggio di una vita, il viaggio di me che inseguo i miei sogni ed esploro ciò che è possibile nel mondo”.

Gli altri candidati e il “caso Kyrgios”

Oltre alla Barty, nel novero dei candidati per il prestigioso premio vi erano Nick Kyrgios, Ajla Tomljanovic, Alex de Minaur, Storm Hunter e i campioni di doppio a Wimbledon Matt Ebden e Max Purcell.

Neanche a dirlo, più di qualche polemica si è sollevata circa la non assegnazione del riconoscimento a Kyrgios, autore di un 2022 coi fiocchi che gli ha visto ottenere il titolo all’Atp 500 di Washington, la finale a Wimbledon, i quarti allo US Open e vincere sei partite contro tennisti appartenenti alla top-10. Da segnalare inoltre che Nick, in coppia con l’amico e connazionale Thanasi Kokkinakis, ha vinto il titolo di doppio all’Australian Open e ha strappato la qualificazione alle Nitto Atp Finlas. Vedremo come l’avrà presa…

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