Un recente passato in continua ascesa, arricchito da perle memorabili. Un 2022 sulle montagne russe, contrassegnato da periodi estremamente bui e bellissimi exploit. Un 2023 tutto da scrivere, tra grandi ambizioni e sogni di gloria. È un Lorenzo Sonego a tutto campo – o forse sarebbe meglio dire “a tutto cuore” considerata la sua passione per il Torino – quello che si è concesso ai microfoni de La Repubblica. Vi proponiamo un estratto dell’intervista.
Le parole di Lorenzo Sonego
“Ho iniziato tardi e non sono mai stato un predestinato”, ha detto Sonego raccontando il suo percorso nel mondo dello sport. Poi ha aggiunto: “Io e il Toro amiamo le sfide impossibili, proprio come in Coppa Davis. Non mi piace chi vince sempre, io preferisco lottare e soffrire, anche sul campo da tennis”.
E infatti, Lorenzo si è sempre contraddistinto per la sua grinta, qualità che lo ha aiutato ad ottenere risultati molto importanti: “La partita della vita resta il 6-2 6-1 contro Djokovic, un paio d’anni fa a Vienna”, ha confessato l’azzurro.
Quando gli è stato chiesto di fare il punto della situazione in vista della prossima stagione, Sonego ha risposto: “Un pensierino alle Finals lo faccio e nel frattempo alzo l’asticella: l’obiettivo per il 2023 è migliorare la mia miglior posizione raggiunta in carriera, la n.21. La Coppa Davis purtroppo non assegna punti in classifica, ma vuoi mettere la soddisfazione?”.
Infine, il ventisettenne torinese si è soffermato su alcuni suoi celebri colleghi: “Il più simpatico è Berrettini, e non solo perché mi ha presentato Alice (la sua fidanzata, ndr). Nadal? Fuori dal campo è molto disponibile pur restando uno che dà poca confidenza. Djokovic è molto aperto”.
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