Il veterano spagnolo Fernando Verdasco è stato colto dall’International Tennis Integrity Agency (ITIA) e dall’Agenzia mondiale antidoping (WADA) a violare la politica sulle sostanze dopanti. L’ex numero 7 del mondo ha ammesso e accettato l’accusa.
Verdasco positivo al doping: la vicenda
Verdasco, nel dettaglio, è stato trovato positivo a un test anti-doping effettuato nel febbraio 2022, durante un evento Challenger in Brasile. Il trentanovenne iberico si stava sottoponendo a delle cure per l’ADHD e aveva un’esenzione a scopo terapeutico (TUE) per il consumo di metilfenidato, una sostanza vietata a meno che il giocatore non sia in possesso di una TUE. Verdasco, tuttavia, ha ammesso che la sua TUE era scaduta in precedenza e che si era dimenticato di rinnovarla, violando così il regolamento vigente in materia di doping.
Sebbene in seguito gli sia stata consegnata una nuova TUE, l’ex top-10 del ranking Atp dovrà comunque scontare una squalifica. La condanna originale era di 2 anni, ma l’ITIA e la WADA hanno valutato le attenuanti del caso e l’hanno ridotta a 2 mesi. Ciò per l’attuale numero 125 al mondo è ovviamente un’ottima notizia. La sospensione terminerà l’8 gennaio 2023 e non avrà un grande impatto sull’inizio della sua stagione.
Verdasco è il secondo giocatore squalificato nel 2022 per aver infranto la normativa anti-doping. Qualche settimana fa, infatti, anche Simona Halep è stata fermata per l’uso di roxadustat. La rumena, però, al contrario dello spagnolo, tutt’oggi continua a respingere le accuse.
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