Davis, sentite Musetti: “Possiamo vincere. Fritz? Non sono più quello di Wimbledon”

Domani sarà il “Giorno X”, quello dell’esordio dell’Italia alle Finals di Coppa Davis. Orfana di Jannik Sinner e Matteo Berrettini, costretti entrambi a dare forfait per problemi fisici, la squadra azzurra affronterà i temibili Stati Uniti, capitanati da Mardy Fish e trascinati da un quartetto di altissimo livello.

Non sarà facile, questo è poco ma sicuro. Basti pensare che il team americano può contare su gente del calibro di Taylor Fritz, Frances Tiafoe, Tommy Paul e Jack Sock. Ma la squadra azzurra ci crede, vuole continuare a recitare il ruolo di favorita della competizione, nonostante le sfortunate vicissitudini degli ultimi tempi.

Ne ha parlato Lorenzo Musetti in una lunga intervista rilasciata ai microfoni di Sky Sport. Ve ne proponiamo un estratto molto interessante.

Musetti: “Possiamo vincere anche senza Matteo e Jannik”

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Foto Ansa

Musetti ci crede ancora e ha voluto sottolineare che, per quanto pensanti, le assenze di Sinner e Berrettini non scalfiscono le speranze di trionfo della squadra azzurra.

“La sto vivendo molto bene, siamo amici in questo gruppo. C’è armonia. Le mancanze di Sinner e Berrettini sono pesanti, sono le punte di diamante del team, ma ci daranno supporto da lontano. Cercherò di tirare fuori il meglio, sono convinto che possiamo vincere anche senza Matteo e Jannik”, ha detto il toscano. Poi, riferendosi al suo stato di forma, ha aggiunto: “Sono in condizione, ci stiamo allenando bene”.

Analizzando la sfida con gli Stati Uniti, invece, Muso ha detto: “Il campo è più veloce rispetto a Bologna, ma le palle si usurano parecchio. E’ un campo che sulla carta favorisce gli americani, ma anche noi abbiamo delle caratteristiche che si adattano al veloce indoor. Ci divertiamo con energia e motivazione, la stiamo vivendo bene. Contro Fritz è dura, arriva da una stagione incredibile. E’ fastidioso in questi campi, serve bene ed è pesante da fondo”.

In seguito, però, ha affermato di sentirsi in grado di poter dare del filo da torcere al californiano numero nove al mondo: “Da quando ci ho perso a Wimbledon (6-4 6-4 6-3, ndr) sono cambiato molto, ho battuto anche giocatori di un certo calibro ed è aumentata la mia fiducia. Spero di giocare senza pensieri e di esprimere il mio miglior tennis. La Coppa Davis è molto importante, la viviamo in più tappe e unisce tantissimo. Ci fa vivere con intensità ed energia grazie alla squadra e al gruppo, che unisce a raddoppia le emozioni”.

Infine un tuffo nel passato con chiosa finale in vista del confronto di domani: “L’esordio in Davis con la Slovacchia è uno dei momenti che ricordo con più piacere. Rappresentare l’Italia è sempre un orgoglio. L’attaccamento alla maglia è incredibile, non lasci andare mai niente e lotti fino alla fine. Senti l’energia dei compagni, dello staff e questo ti porta a dare sempre il 100 percento. A livello individuale non è sempre così. Credo nel lavoro e nell’umiltà di non entrare sconfitti. Siamo sfavoriti viste le assenze, ma abbiamo le carte per poterli battere. Anche loro non entreranno sicuri di aver già vinto, sarà una bella sfida contro una grande squadra”.

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