Ci risiamo: l’ossessione di Srdjan Djokovic per il complotto

Purtroppo, ormai ci viene quasi da parlare in questi termini, Srdjan Djokovic è tornato con le sue interviste, tra manie di onnipotenza ed ossessioni complottistiche. Ecco di cosa ha parlato il padre dell’ex numero 1 del mondo ai microfoni di K1.

Niente slam perché il migliore

Tutti conosciamo le vicende che hanno accompagnato Novak Djokovic nel 2022: dalla deportazione dall’Australia perché non vaccinato ai tornei saltati negli Stati Uniti perché cittadino straniero senza la copertura vaccinale contro il Covid-19.

Come se non fossero bastate le interviste e le migliaia di righe scritte sulle vicende, Srdjan, il folkloristico padre del serbo, è tornato alla carica, con nuovi deliri di onnipotenza e le solite ossessioni di complotti contro il figlio prediletto.

Non riesco a capire come non l’abbiamo potuto far scendere in campo a New York e a Melbourne, ma a Londra sì. Non capisco. Probabilmente Novak ha mostrato a tutti a Wimbledon di essere il migliore e per questo gli hanno impedito di andare a New York.

Volevano fermarlo e distruggerlo per mostrare che possono fare tutto ciò che vogliono. Hanno cambiato la legge quando stava volando da Dubai a Melbourne. L’Australia è la prima responsabile. Abbiamo la stessa situazione adesso e non so se cambierà qualcosa.

Novak è pieno di entusiasmo e di voglia di giocare ovunque gli permetteranno di farlo. La stessa che aveva quando non gliel’hanno permesso.

Adesso sto moderando le mie parole, cosa che non ho fatto quando me l’hanno mandato in prigione. Lì c’è stata la vergogna delle vergogne”.

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