Lorenzo Musetti, uno dei grandi delusi delle Next Gen Atp Finals, ha rilasciato una bella intervista in cui ha definitivamente tirato le somme della sua bella stagione. Il carrarino ha analizzato il proprio percorso, coronato dalla sfida con Novak Djokovic al masters1000 di Parigi-Bercy, e le rivalità che l’aspettano nel futuro.
Musetti, in un anno in cui Matteo Berrettini e Jannik Sinner hanno avuto più di qualche difficoltà, ha alzato definitivamente il proprio livello di tennis ed è in pianta stabile nei primi trenta giocatori del mondo. È riuscito ad alzare al cielo due titoli Atp nel 2022 (Atp500 di Amburgo e Atp250 di Napoli) e a conquistare diversi piazzamenti importanti, come i quarti di finale contro Djokovic a Parigi-Bercy. L’eliminazione dalle Next Gen Atp Finals, dove partiva favorito, ha lasciato un po’ di amaro in bocca, ma non ci si può di certo lamentare del suo anno.
In una recente intervista, il carrarino ha voluto analizzare il proprio percorso nel circuito maggiore e le rivalità del futuro con Carlos Alcaraz, Holger Rune e lo stesso Sinner.
“Sinceramente, sono molto felice per lui. Il fatto che Carlos Alcaraz sia il numero 1 del mondo è incredibile per lui, ma anche per me. Da un lato, perché siamo molto amici. Dall’altro, perché il suo avvento ha aiutato a stimolarmi ancora di più. Mi ha motivato a rafforzare un po’ di più il mio gioco e il mio carattere per realizzare grandi cose nel prossimo futuro.
La mia crescita? È normale avere sali e scendi su una strada che porta in cima a una montagna, dovevamo trovare un equilibrio e penso che sia quello che sto riuscendo a fare. Sono orgoglioso di aver svolto il lavoro necessario per superare un grande traguardo, con l’aiuto della mia squadra, soprattutto a livello mentale.
È vero, ho bisogno di tempo per mettere insieme le diverse parti del mio gioco. Ci ho lavorato molto. Ma oggi il mio principale asse di progresso è soprattutto nei primi colpi: servizio e risposta. Questi sono colpi molto importanti nel tennis contemporaneo. Non ottengo tanti punti gratis sul mio servizio come molti giocatori che servono a 220. E col il rovescio a una mano non è facile essere incisivo in riposta. Io comunque voglio anche essere più aggressivo con il diritto. Ma voglio anche mantenere molta varietà nel mio gioco. Collegare tutta questa varietà di soluzioni e metterla al servizio della giusta strategia. È un puzzle da mettere insieme.
Sconfitta con Djokovic? Questa sconfitta un po’ ‘brutta’ mi ha ferito perché non rispecchia proprio quello che ho mostrato nelle ultime settimane. Forse c’era un po’ troppa aspettativa su questa partita che non sono riuscito a gestire e Djokovic è stato bravissimo a togliermi tutte le certezze che credevo di avere sul mio gioco. Sta a me riprendere il mio cammino il prima possibile.
Noi della Next Gen rappresentiamo il futuro del tennis, ma credo che ora siamo anche il presente. Ognuno di noi è già in grado di realizzare grandi cose e credo che più il tempo passa più saremo in grado di farlo. Per ora, i giocatori come Sinner, Alcaraz e Rune sono migliori di me. Possiamo aspettarci una grande rivalità tra loro nei prossimi anni. Anch’io spero di fare parte di quel futuro. E sto lavorando sodo per questo”.
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