Lorenzo Musetti ha perso nettamente ai quarti di finale del masters1000 di Parigi-Bercy per mano di un Novak Djokovic a tratti ingiocabile (60 63 il risultato finale). Al termine della sfida, il giovane ha voluto analizzare la partita e il momento che sta vivendo.
Musetti sta attraversando un incredibile momento di forma negli ultimi mesi. Sono arrivate la semifinale all’Atp250 di Firenze, la vittoria all’Atp250 di Napoli e i quarti di finale all’ultimo masters1000 della stagione a Parigi-Bercy. Grazie a questi risultati, il carrarino si giocherà sicuramente le sue carte per partire come singolarista titolare al prossimo impegno di Coppa Davis a Malaga contro gli Stati Uniti. Matteo Berrettini e Jannik Sinner, infatti, oltre a non vivere il miglior momento della propria carriera, sono alle prese con continui problemi fisici che ne stanno minando il percorso.
Nella conferenza stampa al termine della sconfitta ai quarti di finale con Djokovic, il campione dell’Atp500 di Amburgo ha voluto analizzare la partita e il momento che sta vivendo nella propria carriera.
“Probabilmente c’erano troppe aspettative che mi hanno un po’ condizionato e non sono riuscito a gestirle come dovevo. Conosciamo benissimo quello che può fare Nole soprattutto in una superficie come questa, dove probabilmente è il più forte della storia.
Il mio dispiacere è quello di non essere riuscito a mettere in campo il mio miglior tennis. Adesso, però, devo guardare avanti.
Diciamo che, più che il torneo, sono in un buon periodo. La sconfitta contro Djokovic mi ha dato fastidio perché non la meritavo dopo aver fatto questo percorso. L’obiettivo adesso è di continuare il cammino che sto intraprendendo. Penso che, a prescindere da Djokovic, non avrei vinto con nessuno di quelli che ho affrontato e battuto in questo torneo.
Poi magari anche giocando il mio miglior tennis ci avrei perso contro Nole con questo punteggio.
Cosa mi manca per ambire a grandi risultati? Penso l’esperienza, che è un aspetto importante poiché gestire determinati momenti della partita lo si acquisisce solamente giocando.
Purtroppo, contro tennisti del loro calibro, se non fai bene durante l’anno, li affronti poche volte. Spero di poter andare sempre più avanti. Per far questo occorre lavorare tanto, ma la strada che sto percorrendo è quella giusta”.
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