Tara Moore, ex numero 83 del mondo in doppio, è stata sospesa per doping alla fine del Wta250 di Bogotà. La britannica, dopo la notizia della positività di Simona Halep, ha attaccato duramente Novak Djokovic e la sua PTPA per aver preso le difese solamente dei campioni slam e non degli altri giocatori.
La vicenda
La PTPA, l’organizzazione che si era posta l’obiettivo di sostituire Atp e Wta in poco tempo, è nata nel 2019 per volere di Djokovic e Vasek Pospisil. Dalla sua fondazione, però, più che aiutare i giocatori (i primi 500 del mondo in singolare e 200 in doppio) ha creato diverse situazioni spiacevoli. L’ultima delle quali dopo la notizia della sospensione della Halep per positività al doping.
“La PTPA si muoverà per assicurarsi che Simona Halep ed ogni giocatore abbia il giusto giudizio nel proprio processo. Lotteremo per i suoi diritti, la giustizia e la trasparenza per tutti gli atleti”.
Bellissime parole ma, come fa notare un utente, dedicate solo a chi ha vinto uno slam in precedenza.
“La PTPA lotta anche per gli altri giocatori che fanno parte della ITIA o solo per i campioni slam come la Halep? Non ho mai visto queste dichiarazioni per gli altri”.
Proprio la Moore, squalificata perché positiva al nandrolone e boldenone, ha voluto rispondere al commento dell’utente.
“Il loro silenzio rispende alla tua domanda”.
La britannica è ferma dallo scorso giugno, dopo essere stata trovata positiva ad un controllo antidoping al termine del torneo di Bogotà, dove aveva raggiunto la semifinale con la sua compagna di doppio Amina Bektas.
“Non ho mai saputo di prendere una sostanza vietata in tutta la mia carriera. Sto investigando su come sia possibile essere stata trovata positiva e cercando prove per dimostrare di essere pulita. Sono molto dispiaciuta per la sospensione e spero di tornare in campo il prima possibile”.
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