John McEnroe, in un’intervista di qualche anno fa ad un’emittente scandinava, ha rivelato che Bjorn Borg è l’unico rivale con cui continua a sentirsi. I due sono stati per anni i rispettivi capitani di Team World e Team Europe in Laver Cup e, nel circuito professionistico, si sono affrontati per 14 volte con un bilancio in perfetta parità (7 a 7).
McEnroe e Borg hanno dato vita a quella che può essere definita da molti LA rivalità del tennis mondiale. Una rivalità che ha trasceso il campo da gioco, tanto da diventare un bellissimo film acclamato dal pubblico nelle sale. Nonostante si siano affrontati un numero relativamente basso di volte (14 in totale), le loro sfide sono entrate nella storia del nostro sport.
In un’intervista del 2016, McEnroe ha voluto rivivere alcuni momenti condivisi sul campo, ma soprattutto quelli lontani dal rettangolo di gioco.
“Per me la Svezia, in particolare Stoccolma, è importante e storica perché è qui che ho affrontato per la prima volta nel 1978 il mio più grande rivale e caro amico Bjorn Borg. Sono 38 anni che ci torno molto volentieri. Non posso credere al fatto che ancora vado in giro a giocare a tennis.
È veramente molto simpatico, ancora mi regala le mutande quando vengo qui a Stoccolma.
Quando siamo insieme, preferiamo parlare di politica e delle cose che stanno succedendo nel mondo piuttosto che pensare a cos’era successo nel match point di Wimbledon nel 1980. Anche perché, se devo dirvi la verità, non me lo ricordo proprio. Mostrate sempre le stesse immagini e lo stesso paio di match perché la mia partita più importante con Bjorn è stata a Wimbledon 1980 ed ho perso. L’ho battuto l’anno successivo, ma quella parte non la ricorda praticamente nessuno.
Molte persone non realizzano che, nonostante abbia vinto quel tiebreak 16 a 14, non avessi ancora vinto la partita. Per questo motivo, quando la racconto non dico che ho perso alla fine. In ogni caso, è stato bello far parte della storia. Ovviamente, mi fa molto piacere essere entrato nella memoria collettiva della gente per quella partita a Wimbledon.
La cosa migliore, però, è che siamo ancora molto amici e in contatto io e Bjorn. Credo che sia l’unico dei miei rivali col quale ho rapporti. Con tutti gli altri litigo sempre.
Che mi crediate o no, penso che noi due abbiamo delle personalità molto simili. Abbiamo lo stesso umorismo. Abbiamo molto spesso le stesse reazioni a prescindere se l’argomento è serio o meno. Quando avevamo 12 anni ed eravamo under, addirittura si comportava peggio di me. Non so se mi crederete in molti, ma a quell’età il padre lo fermò per sei mesi per come si comportava in campo”.
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