Che serata alla O2 Arena di Londra. Una di quelle serate che rimarranno impresse nella storia dello sport. Roger Federer, uno dei più grandi tennisti di sempre, sicuramente il più amato, ha deciso di dire basta e lo fa giocando il suo ultimo match in doppio con l’amico e il rivale di sempre, il suo alter ego, Rafael Nadal.
La cornice è quella della Laver Cup 2022, la competizione che mette di fronte il meglio del tennis europeo contro il meglio del tennis del resto del mondo, selezionati dalle leggende Bjorn Borg e John McEnroe. Un torneo dedicato ad un’altra leggenda, l’australiano Rod Laver, per l’organizzazione e la promozione del quale Federer si è sempre speso in primissima persona.
Dall’altra parte della rete due statunitensi, Frances Tiafoe – fresco di semifinale allo US Open – e Jack Sock, da tempo non più competitivo ai massimi livelli in singolare, ma sempre più specialista in doppio. E infatti, i due si rivelano un osso molto duro. E nonostante un primo set vinto 6-4 (e alcuni colpi che mandano in visibilio il pubblico), il secondo set è una montagna russa dalla quale escono vincitori gli americani, che poi chiudono 11-9 il super tie-break finale.
Una sconfitta che non scalfisce in alcun modo le emozioni per il momento storico che arriva appena termina il match. Scatta il primo abbraccio, quello tra i due miti viventi, Federer e Nadal – 42 tornei del Grande Slam vinti e 40 scontri diretti in carriera – e scattano le prime lacrime. Poi l’omaggio di avversari e compagni, con l’altro Big Three, Novak Djokovic, a fare il direttore d’orchestra.
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È il momento della massima commozione, quello in cui Roger prende parola e ringrazia tutti: “È stata la giornata e la carriera perfetta, non potevo chiedere di più, lo rifarei sempre allo stesso modo“. Il passaggio più emozionante è il ringraziamento alla moglie Mirka, ai genitori, al suo ‘clan’ che gli è sempre stato accanto in questo viaggio incredibile. La sua famiglia scende in campo, ancora abbracci con moglie, figli, genitori. Ancora lacrime.
C’è il tempo per un ultimo giro di campo, un ultimo valzer di applausi, l’ennesima standing ovation. L’ultima. Sipario. La messa è finita. Grazie di tutto.
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