È Carlos Alcaraz il campione dello US Open 2022. Il classe 2003 spagnolo ha battuto Casper Ruud, mettendo in bacheca il suo primo titolo Slam e diventando il nuovo numero uno al mondo, il più giovane della storia del tennis a 19 anni e 4 mesi. Un trionfo netto e meritato, così come lo status di leader del ranking, strappato allo stesso norvegese, che da oggi occuperà la seconda piazza. La finale si è giocata su livelli altissimi e si è decisa in quattro set.
US Open, Ruud lotta ma non basta: Alcaraz campione!
Ha impiegato poco più di tre ore (3 h e 20 minuti) Alcaraz per laurearsi campione allo US Open 2022: 6-4; 2-6; 7-6; 6-3 il risultato al termine di un incontro molto lottato, in cui Ruud ha provato ad arginare il baby fenomeno iberico, riuscendoci a tratti ma non fino in fondo. Ecco come è andata in sintesi.
La finale
Pronti via, nei primi due game ci sono state subito quattro palle break, due in favore di Ruud in quello d’apertura e due per Alcaraz nel secondo. Entrambi, però, in qualche modo sono riusciti a tenere il servizio. Il break, tuttavia, è poi arrivato nel terzo gioco, quando lo spagnolo ha concretizzato la seconda della tre chance consecutive a sua disposizione. Dopodiché, al netto di una palla del controbreak prontamente annullata da Alcaraz nel quarto game, non c’è stato nessun altro squillo. Il primo atto della finale si è dunque chiuso con un 6-4 per il murciano.
Nel secondo set i primi quattro game sono filati via abbastanza veloci. Nel quinto gioco Ruud ha annullato una palla break portandosi poi sul 3-2. Scampato il pericolo, il norvegese ha effettuato l’allungo, sfruttando l’unica occasione concessagli dallo spagnolo. Quest’ultimo, nel settimo game ha avuto l’opportunità di rientrare (una palla break), ma è letteralmente crollato: 6-2 il punteggio con il quale lo scandinavo ha rimesso la situazione in parità.
Il terzo atto è stato sicuramente quello più combattuto. Nel primo game Alcaraz ha strappato il servizio al nativo di Baerum al terzo dei tre tentativi consecutivi a sua disposizione. Poi ha agevolmente allungato sul 3-0 ed ha anche avuto la possibilità di portarsi sul 3-0 con doppio break. Ruud, però, affidandosi ad una serie di dritti devastanti e approfittando di un passaggio a vuoto dello spagnolo, è riuscito a rientrare nel parziale di gran carriera: 2-2. Successivamente tanta battaglia, in cui il norvegese è apparso molto più lucido del suo giovane avversario. In un dodicesimo game durato circa dieci minuti, lo scandinavo ha avuto in risposta due possibilità di chiudere sul 7-5. Ma Carlos, nonostante la stanchezza, si è dimostrato duro a morire. Lo sliiding doors della partita. Già, perché poi si è giunti al tiebreak e qui il fenomenale teenager ha trovato la sua rinascita: 7-1 il punteggio che gli ha consentito di riportarsi avanti nel confronto.
Nel quarto set, con tutta l’inerzia dalla propria parte, Alcaraz si è limitato ad “amministrare” il vantaggio senza concedere più nulla. Alla fine, ha conquistato il titolo chiudendo l’incontro con un 6-3, maturato in virtù della zampata piazzata nel sesto gioco.
US Open, gli highlights della finale
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