US Open, Murray torna a parlare dei propri infortuni (e di quanto sia difficile)

Andy Murray, uscito sconfitto al terzo turno dello US Open con Matteo Berrettini, è tornato a parlare dei propri infortuni. Lo scozzese si è detto stupito di come riesca a tenere testa ai migliori nonostante l’anca di metallo.

Murray e gli infortuni in carriera

Murray è stato sicuramente uno dei migliori giocatori degli ultimi 15 anni. Nell’era dei Big Three ha conquistato tre prove dello slam ed è riuscito a raggiungere il numero 1 del mondo. Nonostante da qualche anno non sia ai vertici del tennis mondiale, è sempre riuscito a mettere in difficoltà anche i più giovani e i migliori del circuito. Le sue armi? L’esperienza e l’incredibile resilienza di chi è riuscito sempre a rialzarsi dopo le sconfitte e difficoltà avute.

Alla fine dell’incontro di terzo turno con il nostro Berrettini, Andy si è soffermato più sugli infortuni avuti in carriera che sulla partita.

Ho un’anca di metallo. Non è facile giocare con questa anzi, è veramente difficile. Sono sorpreso di potermela ancora giocare con dei ragazzi che sono al top della forma e della classifica mondiale.

Sono molto felice di essere arrivato al punto di potermela giocare in partite come quella di oggi con Berrettini. Sono dispiaciuto di non essermi riuscito a spingere oltre. Poi, però, mi ricordo del fatto che è la prima volta che raggiungo il terzo turno dal 2016. Sono passati sei anni, sei anni molto difficili: è stato complicato superare tutto”.

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