Uragano Coric a Cincinnati, parla Tsitsipas: “Come Medvedev, ma…”

Al masters1000 di Cincinnati abbiamo assistito ad una delle settimane più emozionanti degli ultimi anni. Entrato nel torneo da numero 152 del mondo, Borna Coric è riuscito nell’impresa di alzare al cielo l’importante trofeo, dopo essere stato lontano dai campi per più di 13 mesi per colpa dell’infortunio alla spalla. In finale, Stefanos Tsitsipas si è dovuto arrendere per 76(0) 62 e ha fatto i complimenti al rivale nella conferenza stampa alla fine della manifestazione.

Soddisfazione Coric, rimpianto Tsitsipas

Una storia sicuramente da raccontare: Coric si è presentato con un ranking protetto al masters1000 di Cincinnati ed ha vinto il trofeo. Un percorso tutt’altro che semplice quello del croato, che ha dovuto sconfiggere Lorenzo Musetti (30), Rafael Nadal (3), Roberto Bautista Agut (18), Felix Auger-Aliassime (8), Cameron Norrie (9) e Tsitsipas (5). Ben quattro top10, un top20 e un top30 in un solo torneo: in questi casi ci si può solo fermare ed applaudire il ragazzo.

Al termine della finale persa, anche Tsitsipas, finalista della competizione, ha fatto i complimenti al rivale ed ha espresso un po’ di rammarico per il risultato finale.

Meno sbaglia e più ti rende la vita difficile. È come Daniil Medvedev, ma colpisce la palla un po’ più forte, aggiunge anche un po’ di topspin in più per aprirsi il campo. La sua palla ha più peso quando la senti arrivare sulle tue corde.

Cos’ha in più rispetto al passato? Beh, non lo so. Mi sembra che giochi come era abituato in precedenza. È un grande colpitore da fondocampo, non viene mai a rete. È molto solido da lontano. Risponde molto bene. Sa servire bene quando è in giornata. Oggi l’ha fatto in maniera egregia.

In termini di consistenza, sono stato testimone di sue migliori prove al servizio, ma se devo scegliere i suoi punti forti sono: servizio, colpi da fondo e potenza.

Posso recriminare il fatto di essere stato troppo rilassato nonostante stessi perdendo. Mi è costato molto. Lui è stato il contrario di me, era in partita dall’inizio alla fine. Alcune volte non credi di essere rilassato mentre giochi, te ne accorgi solo dopo. Vuoi riuscire a cogliere il momento, ma è già passato.

Credo che stesse servendo bene, mi stava facendo muovere molto. Beh, però, avrei potuto sfruttare le mie chance nel primo set.

Non so perché non l’abbia fatto. Ho avuto un po’ troppa fretta. È riuscito a giocare alcune buone risposte e questo è stato ciò che ha fatto girare il primo set in suo favore”.

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