Un percorso lucente, fatto di risultati importanti, sin dalla giovane età. Come l’affermazione agli US Open juniores 2013, come la vetta della graduatoria ITF. Come i due titoli conquistati tra i “grandi” sulla terra battuta di Marrakech e sull’erba di Halle. Come le altre cinque finali disputate, ma perse. Come quel trionfo in Coppa Davis, ottenuto nel 2018 al servizio di una Croazia stellare, e quel dodicesimo posto della classifica Atp, raggiunto strameritatamente con quattordici successi centrati contro i top-10 del circuito maggiore.
Poi, a marzo 2021, il buio. L’inizio di un calvario lunghissimo, contrassegnato da un’operazione chirurgica alla spalla e dalla successiva convalescenza. Gli spasmi e il dolore stavano per togliergli quasi tutto.
E invece, Borna Coric da Zagabria ha tenuto duro. È rientrato nel Circus, ripartendo da tornei prestigiosi come Indian Wells, Miami, Montecarlo, Madrid, gli Internazionali e il Roland Garros, prima di capire che la risalita sarebbe dovuta cominciare dal basso. In mezzo un lutto, la morte del suo ex allenatore Kristijan Schneider.
Sofferenza, Challenger e ancora Challenger. Diverse sconfitte brucianti, ma anche qualche soddisfazione, in particolare a Parma, dove ha piazzato il suo primo sigillo da quando è tornato in campo. Il terzo in carriera per quanto riguarda la cadetteria.
Così il classe ’96 ha rialzato pian piano la china, mostrando lampi di quel talento che aveva fatto innamorare tantissimi appassionati di questo sport. A Cincinnati i lampi si sono moltiplicati in modo esponenziale, riaccendendo una luce fissa attorno al suo nome.
La definitiva rinascita di Coric è arrivata in quel di Cincinnati, Masters 1000 americano a cui ha partecipato grazie al ranking protetto. Sul cemento dell’Ohio, il croato ha superato al debutto il nostro Lorenzo Musetti per 7-6 6-3, dando un antipasto della sua voglia di lottare e riaffermarsi nel tennis che conta.
Poi l’ottimo Borna ha battuto per la terza volta in carriera Rafael Nadal guadagnandosi gli ottavi di finale. Ad impreziosire il risultato il fatto che, in virtù di tale successo, Coric si è portato in vantaggio nei testa a testa con il maiorchino (3-2). Un dato emblematico, che si aggiunge ad altre strepitose statistiche del passato.
Come dicevamo in apertura, il nativo di Zagabria si è preso il lusso di regolare più volte i migliori tennisti del mondo. È accaduto due volte con Roger Federer, Dominic Thiem, Alexander Zvervev ed Andy Murray.
Il croato, in seguito, ha dimostrato di fare sul serio mettendo in riga Roberto Bautista Agut, Felix Auger Aliassime e Cameron Norrie, tutti in due set e con una facilità disarmante. Una tripletta straordinaria, davvero inimmaginabile, considerato anche il livello espresso da questi giocatori nei primi giorni del torneo.
Una tripletta che lo ha portato dritto al cospetto di Stefanos Tsitsipas, per giocarsi il titolo più importante della sua carriera.
Dinanzi al greco stesso copione. Coric non si è fatto intimorire e ha sfoderato una prestazione solida, senza sbavature come negli incontri precedenti, forse ancora migliore. 7-6 (tiebreak vinto a 0) 6-2 il punteggio al termine del match.
La settimana perfetta è servita, un sogno si è realizzato. Il suo, il nostro, quello di milioni di amanti del tennis. Perché queste sono le storie che entusiasmano ed aprono il cuore.
E così Coric ha messo in bacheca il suo primo Masters 1000, riprendendosi il posto che merita nell’élite del tennis mondiale. Ma c’è anche un dato curioso che vale la pena evidenziare: il croato è il primo giocatore a vincere un titolo Mille e un titolo Challenger nella stessa stagione da Mikael Pernfors nel 1993. Un dato che lascia ben intendere la portata storica del successo. Per non parlare delle conseguenze a livello di ranking. Anzi parliamone.
Grazie al trionfo a Cincinnati, Coric si è assicurato un immenso balzo nella classifica Atp. Sono 123, precisamente, le posizioni che ha scalato passando dalla 152 alla 29. Davvero incredibile. Come si dice in questi casi, il meglio deve ancora venire. Intanto, però, possiamo affermarlo con ragionevole certezza: il Circus ha ritrovato una delle sue stelle più luminose.
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