Cincinnati%2C+dal+bandiera-gate+agli+ombrelli%3A+tutte+le+contraddizioni+del+Masters+1000+statunitense
tennisfeverit
/2022/08/17/cincinnati-dal-bandiera-gate-agli-ombrelli-tutte-le-contraddizioni-del-masters-1000-statunitense/amp/
News

Cincinnati, dal bandiera-gate agli ombrelli: tutte le contraddizioni del Masters 1000 statunitense

Al masters1000 di Cincinnati si è consumato un episodio a dir poco spiacevole e senza precedenti. Durante la partita tra Anastasia Potapova e Anna Kalinskaya, il giudice di sedia Morgane Lara ha dovuto interrompere la partita per una richiesta quantomeno singolare: la presenza di una bandiera dell’Ucraina in una sfida tra tenniste russe. Ecco tutte le contraddizioni dell’ultimo masters1000 statunitense a cui sta partecipando chi vi scrive l’articolo.

Basta bandiere e protezioni dal sole, ma perché?

Il masters1000 di Cincinnati è uno dei tornei più importanti del circuito e, ogni stagione, vede la presenza dei migliori giocatori del mondo. Anche quest’anno non è da meno, ma quello che più sta facendo parlare è il comportamento della sicurezza e tutte le contraddizioni del torneo.

Partiamo dal caso meno grave: il pubblico viene spesso invitato ad idratarsi con acqua, proteggersi con la crema solare ed evitare rischi di mancamenti dovuti al caldo. Una cosa, però, non è permessa (e sarebbe anche la più semplice soluzione): aprirsi un ombrello. La pena? Essere raggiunti dalla sicurezza e cacciati dall’evento.

Quello che più ha fatto parlare e che, con tutta probabilità, ne farà per ancora molto tempo è il ban per le bandiere delle nazioni. Il motivo? Ve lo spieghiamo subito.

Durante la partita tra Potapova e Kalinskaya, due tenniste russe che si affrontavano per l’ultimo turno di qualificazione, sugli spalti è comparsa una donna avvolta dalla bandiera dell’ucraina. Il giudice di gara, la francese Lara, ha dovuto interrompere la sfida per via delle lamentele di una delle due tenniste ed è stata costretta a dire alla donna di rimuovere la bandiera gialloblù.

Al rifiuto di Lola (il nome della signora) è seguito l’intervento della sicurezza, che l’ha accompagnata al parcheggio per riporre il vessillo nella macchina e tornare senza.

Il messaggio che ho ricevuto è che stavo agitando i giocatori russi. Allora ho detto ‘Non la metto via’. Così hanno continuato a giocare per due minuti prima di fermarsi di nuovo. A quel punto un addetto alla sicurezza si è avvicinato a me e ha detto ‘Signora chiamo la polizia se non se ne va’. Io ho così risposto: ‘Questa non è la Russia. Questi sono gli Stati Uniti d’America’”.

Gli organizzatori del torneo hanno riferito che il motivo della rimozione della bandiera era dovuto alle dimensioni (18X18 pollici). Il problema è che, da quel momento in poi, non sono state più ammesse bandiere negli spalti. Proprio nella sfida di primo turno tra Sorana Cirstea e Belinda Bencic, una tifosa rumena ha dovuto riporre la propria bandiera nella sua borsa.

La replica ucraina

Questa la replica della portavoce e presidente dell’organizzazione no profit Cincy4Ukraine, Eugenia Nemirovska de Santos.

I giocatori russi entrano e dettano qui cosa possono o non possono fare i cittadini statunitensi? Questo tipo di cose non fa ben sperare per la comunità ucraina. Bene. Non ti piace la nostra bandiera? E se fosse il nostro abbigliamento? Ci chiederai di toglierci anche i vestiti?”.

Il giorno prima, invece, Marta Kostyuk (che ha battuto la nostra Camila Giorgi al primo turno in tre set) si è fatta immortalare con due tifosi ucraini con la maglietta “Putin is a D**k”.

Questi sono gli effetti di una guerra che ormai è entrata prepotentemente nello sport e nella vita di tutti i giorni.

Stefano Maffei

Lavorare nel mondo dello sport è sempre stato il mio sogno. Da bambino speravo di entrarci come atleta, ma poi ho capito che sarebbe stato meglio sfruttare le mie competenze da social media manager e copywriter per provare a realizzare il mio sogno. Grazie ai miei studi ho potuto migliorare molto la conoscenza dell'inglese (livello C1), del portoghese brasiliano (C1) e dello spagnolo (B1). Le mie capacità di addetto stampa, web writer, content editor e SMM le ho sviluppate seguendo corsi di approfondimento (dedicati al mondo dell'ufficio stampa, della scrittura sul web e dei social media) e grazie all'esperienza a Tennis Fever e GoPillar Academy come Content & Social Media Manager. Inoltre, sto vivendo il sogno di poter girare il mondo seguendo il circuito Wta (tennis) in qualità di match analyst.

Recent Posts

Novak Djokovic, niente da fare per il campione serbo: è ufficiale!

Il fuoriclasse di Belgrado, ancora in corsa agli Australian Open, incassa il pronostico degli addetti…

17 minuti ago

Addio Sinner, ora è finita davvero: clamoroso

Prima settimana di Australian Open superata senza patemi per Jannik Sinner che ha annunciato una…

8 ore ago

Allarme Paolini, l’ultima novità scuote Melbourne: tifosi in ansia

Jasmine Paolini scuote i suoi tifosi a Melbourne dopo l'ultima novità che è stata svelata…

9 ore ago

Terremoto doping Sinner-Kyrgios: stavolta la bordata è pesantissima

Continua la querelle a distanza Sinner-Kyrgios dopo il caso doping. Ma stavolta a parlare sono...…

11 ore ago

Berrettini, che mazzata in classifica ATP: ora si fa dura

Matteo Berrettini è già fuori dagli Australian Open, un ko che è anche una mazzata…

14 ore ago

“Ho perso perché sono andato al bagno”, tennis italiano sotto shock

Il tennista italiano è uscito sconfitto dagli Australian Open e si incolpa per essere andato…

17 ore ago