Oggi vogliamo parlare di una delle superfici che col tempo è arrivata ad occupare la maggior parte del tour professionistico: il cemento. Ecco chi sono i 15 giocatori migliori di sempre sulla superficie veloce.
L’australiano è stato il giocatore da battere per un paio di stagioni (dal 2000 al 2002), prima dell’avvento e del dominio di Roger Federer. In questo arco di tempo è riuscito a portarsi a casa lo US Open 2001 e ha raggiunto la finale all’Australian Open 2005. Il suo segreto? Il grande spirito combattivo ed una velocità di gambe con pochi eguali.
L’americano ha avuto più o meno le stesse fortune di Hewitt ed è stato schiacciato dall’arrivo del maestro svizzero. Nonostante ciò, è riuscito a vincere allo US Open 2003 e a raggiungere quattro semifinali all’Australian Open grazie ad una formula che va sempre bene sul veloce: servizio e dritto.
Lo scozzese, nel suo prime, è stato un avversario complicatissimo da affrontare, come dimostrano le sue vittorie nei tornei sul veloce e lo US Open 2012, suo primo titolo slam della carriera.
Probabilmente uno dei migliori interpreti della storia del serve&volley, è riuscito a portare il suo gioco nell’olimpo del tennis negli anni ’80 e ’90. Le vittorie allo US Open ’91 e ’92 a dimostrazione della bontà anche sulle superfici in cemento, oltre che sull’erba.
Nonostante sia l’unico della classifica senza vittorie allo US Open (finalista nel ’91), l’ex numero 1 del mondo merita di essere citato per i due trionfi all’Australian Open nel ’92 e nel ’93. Colpi forti da fondocampo come principale leitmotiv dei suoi successi.
Un giocatore che ha dominato per lunghi tratti sulla terra del Roland Garros ma che, grazie ai miglioramenti al servizio, ha saputo conquistare due slam sul cemento nel 1988: l’Australian Open e lo US Open.
Tre titoli slam sul cemento (Australian Open ’91, ’96 e US Open ’89) a dimostrazione di meritare questa classifica. Servizio rapido e discese a rete continue la formula magica, che funzionava dannatamente bene anche (e soprattutto) sull’erba di Wimbledon.
Uno dei tennisti più longevi e continui della storia. Cinque titoli sul cemento tra Australian Open (’89 e ’90) e US Open (’85, ’86 e ’87) su undici finali disputate. Uno stile di gioco diverso dall’epoca in cui dominava il serve&volley che l’ha portato nell’olimpo del tennis.
L’americano è nato e cresciuto sui campi veloci del Queen’s. Più veloce il campo, migliore il gioco dell’ex numero 1 del mondo, che ha vinto in carriera quattro US Open (’79, ’80, ’81 e ’84).
Una delle migliori risposte della storia del nostro sport, che ha dato vita alla rivalità tutta americana con Pete Sampras negli anni ’90. Un colpo sempre in anticipo, nonostante la velocità della superficie, che ha messo in difficoltà decine di avversari. A dimostrazione di questo, i sei titoli slam sul cemento (Australian Open ’95, ’00, ’01, ’02, ’03, US Open ’94 e ’99).
Uno che ha vinto meno slam di diversi tennisti che lo precedono (US Open ’78, ’82 e ’83), ma che è riuscito a dominare sulla superficie veloce per più di dieci anni. Un esempio di longevità e talento che l’hanno portato ad accumulare decine di titoli sul cemento.
Parlare dello spagnolo e non citare la terra rossa può sembrare un controsenso, ma è stato fenomenale anche sul cemento. I suoi segreti? Il miglioramento continuo al servizio e a rete, che l’hanno portato ai titoli in Australia (’09 e ’22) e a New York (’10, ’13, ’17 e ’19).
La prima e l’ultima vittoria slam della carriera sono proprio sul veloce dei campi di Flushing Meadows, nonostante venga ricordato soprattutto a Wimbledon. Il servizio micidiale e una volée chirurgica a dettare legge negli anni. I migliori successi? A Melbourne (’94 e ’97) e a New York (’90, ’93, ’95, ’97 e ’02).
Inutile nasconderci, se non fosse per Novak Djokovic e per i suoi titoli slam, il maestro sarebbe al primo posto. I motivi sono semplici: ha tutto per fare bene sul veloce (e su qualsiasi altra superficie). Grazie alle sue qualità si è portato a casa sei Australian Open (’04, ’06, ’07, ’10, ’17 e ’18) e cinque US Open (’04, ’05, ’06, ’07 e ’08).
Semplicemente il migliore di sempre su questa superficie. Una risposta che non ha eguali nel circuito, in grado di resistere a qualsiasi velocità. Inoltre, successi praticamente in ogni angolo del globo. I nove titoli in Australia (’08, ’11, ’12, ’13, ’15, ’16, ’19, ’20 e ’21) e i tre negli Stati Uniti (’11, ’15 e ’18) come ciliegine sulla torta.
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