In una recente intervista per il podcast Uncovered dell’Atp, Jannik Sinner ha raccontato i retroscena della vittoria del suo più importante titolo Atp a Washington.
La poca fiducia prima del trionfo
Sinner ha vinto in carriera sei titoli Atp (italiano più giovane di sempre a riuscire nell’impresa), il più importante dei quali al torneo 500 di Washington. Eppure, il nativo di San Candido, all’epoca allenato da Riccardo Piatti, stava attraversando uno dei momenti peggiori della carriera, con una serie di sconfitte al primo turno tra giugno e luglio.
“Prima di Washington avevo giocato ad Atlanta. Avevo perso al primo turno, ma vinsi il doppio con Reilly Opelka. A Washington non sentivo particolari aspettative, ma sapevo che qualcosa sarebbe cambiato rispetto ad Atlanta.
Ho cercato di spingere forte, ad Atlanta per qualche motivo non ero riuscito a farlo in partita. Quella vittoria con Ruusuvuori mi ha dato fiducia.
La partita con Korda? Era la prima volta che giocavamo contro, mi ricordo. All’inizio, c’era tanta tensione. Poi lui ha avuto qualche problema alla schiena e ho cercato di farlo muovere.
Poi la sfida con Johnson. Ho cercato di rispettare il mio piano, ho sbagliato molto poco. È stato il mio match migliore di quelli giocati fino a quel momento nel torneo.
Semifinale e finale? La prima era una partita difficile, Brooksby aveva battuto Felix Auger-Aliassime. Ho cercato di rimanere positivo, di stare nel momento.
McDonald aveva giocato un torneo incredibile, entrambi volevamo il titolo. È stato un match duro, con molti alti e bassi. Ci sono stati momenti difficili. Abbiamo giocato quasi tre ore e partite così mi rendono felice.
Sto cercando di scoprire il mio potenziale. Lavoro duro giorno dopo giorno, questo è il mio primo obiettivo. Vedremo in futuro che cosa succederà”.
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