La strana crisi di Holger Rune, che non riesce più a vincere una partita

Dopo un 2021 concluso da dominatore del circuito Challenger ed un ottimo inizio 2022, arricchito dal primo sigillo Atp a Monaco di Baviera e dai quarti al Roland Garros, Holger Rune sta vivendo un momento molto complicato.

Il classe 2003 danese, infatti, è reduce da ben sei eliminazioni consecutive all’esordio: uno score a dir poco inaspettato per un giocatore che finora non aveva mostrato alcuna intenzione di rallentare la sua ascesa.

Rune, l’ascesa è in fase di stallo

E invece le ambizioni di Holger, che non ha mai nascosto di voler diventare numero uno al mondo, hanno dovuto fare i conti con la sua giovane età. Prima Halle, poi Eastbourne, poi Wimbledon e quindi Bastad, Amburgo e Umago. Tra erba e terra battuta, come detto in apertura, sono sei le eliminazioni di fila all’esordio fatte registrare dallo scandinavo.

In quasi tutti match, Rune è apparso accompagnato da una “buona” dose di nervosismo e si è reso protagonista di qualche cenno di frustrazione, sintomo di una desuetudine innata all’insuccesso. Ed è proprio da qui che forse gli converrebbe ripartire: per farsi le ossa tra i grandi, spesso è necessario saper accettare la sconfitta con serenità, se non con il sorriso sulle labbra. A tal riguardo, in una recente intervista, Rune ha ammesso di dover lavorare ancora tanto sull’aspetto mentale, tirando in ballo niente di meno che sua Maestà Roger Federer.

“Ho 19 anni e sono ancora giovane. Lavoro ogni giorno per ottenere solo il lato positivo dal mio atteggiamento, è un processo in corso. Roger Federer, alla mia età, era forse 40 volte peggio di me ed è uno dei tennisti più amati nel tour, quindi penso di avere tutto il tempo per migliorare”.

Per quanto ci riguarda, non sappiamo se il baby fenomeno danese riuscirà a diventare una leggenda della racchetta come l’elvetico. Ma siamo convinti che, concentrando il lavoro quotidiano sul miglioramento della sua tenuta mentale, Holger potrà in futuro togliersi grandissime soddisfazioni e giocarsi lo scettro del ranking con Alcaraz, Sinner e compagni.

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