Wimbledon, l’inizio dell’amicizia più improbabile del circuito

Alla fine della finale di Wimbledon, ma anche nei mesi precedenti, siamo stati testimoni della nascita dell’amicizia tra Novak Djokovic e Nick Kyrgios. Il serbo si è lasciato andare a grandi complimenti verso l’australiano prima di raccontare le emozioni della vittoria.

L’inizio di una strana amicizia

Prima dell’Australian Open 2022 il rapporto tra Novak Djokovic e Nick Kyrgios era ai minimi storici. L’aussie pungeva spesso il serbo sui social media, senza ricevere grande attenzione dall’ex numero 1 del mondo. Tutto è cambiato dall’affaire che ha visto protagonista Nole in Australia e la conseguente presa di posizione di Nick in suo favore.

Da lì il rapporto è cambiato e l’intervista al termine della finale di Wimbledon ne è chiara testimonianza.

Non avrei mai pensato di essere qui e spendere tante belle parole nei tuoi confronti, parlando del nostro rapporto. Ok, la nostra è ufficialmente un’amicizia.

È difficile trovare parole di consolazione dopo una sconfitta dura come questa, ma hai dimostrato ancora una volta di essere uno dei migliori del mondo e di meritarti questi palcoscenici, soprattutto sull’erba.

Ti auguro tutto il meglio amico mio. Ti rispetto molto. Credo che tu sia un atleta fenomenale e talentuoso. Adesso deve essere il vero inizio per la tua carriera. Sono sicuro che ti vedremo molto più spesso nelle ultime fasi degli slam.

Avevamo detto che chi perdeva offriva da mangiare e bere, credo che abbia perso di proposito per questo. Non so se andremo già stasera o nelle prossime serate. Spero che questo sia l’inizio di una bella amicizia anche fuori dal campo. Partiamo con una bella cena e poi vediamo”.

Le emozioni della vittoria

Con il proseguire dell’intervista, Nole ha voluto raccontare le emozioni per il settimo titolo.

Non ho più parole per descrivere cosa questo trofeo significhi per me, il mio team e la mia famiglia. Sarà sempre il torneo più importante nel mio cuore. Quello che mi ha spinto e motivato a giocare a tennis dalle piccole montagne della Serbia dove i miei genitori gestivano un ristorante. Avevo quattro anni e mezzo.

Ho visto Sampras vincere Wimbledon nel 1992 e ho chiesto ai miei di comprarmi una racchetta. Ho sempre sognato di venire qui a giocare e ho realizzato il sogno da bambino vincendo il trofeo. Sono grato di essere qui e molto felice per quello che ho fatto”.

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