Nick Kyrgios ha raggiunto un livello altissimo di tennis in questa edizione di Wimbledon. L’australiano ha centrato la prima semifinale in uno slam e si giocherà un post con Rafael Nadal per la partita più importante. Intanto, in Australia, il pubblico si divide nel suo giudizio.
Bad guy, vittima del sistema o attrazione?
Nick Kyrgios è stato spesso dipinto come uno dei bad boy del circuito professionistico e, se dovessimo dare delle percentuali ai tre personaggi incarnati dall’aussie, sicuramente un terzo del pubblico lo giudica così. Nick è spesso visto come un uomo controverso, vittima del proprio ego e degli sfoghi interiori. Le diverse vicende fuori dal campo non hanno fatto altro che alimentare questa idea.
“Wimbledon può fare a meno delle rozze buffonate di Kyrgios” (Wally Mason, giornalista sportivo australiano).
Un altro terzo, al contrario, vede Nick come vittima del sistema. Un personaggio da attaccare per i suoi comportamenti dentro e fuori dal campo. Un uomo troppo autentico e antisistema per essere accettato dalla grande maggioranza del pubblico e degli addetti ai lavori.
“Si tratta di qualcosa di incredibile. In un anno in cui ha vinto il titolo in doppio all’Australian Open, in cui sta giocando il miglior tennis della propria carriera e ha subito insulti razzisti, nonostante le dichiarazioni gravi di Tsitsipas, siamo ancora qui a definire lui come bad guy” (Osman Faruqi, giornalista dell’Age).
L’ultima parte, invece, lo vede come una vera e propria attrazione. Un giocatore da tenere sempre in considerazione per chi è appassionato e un motivo per seguire il tennis per chi non si è mai approcciato a questo sport. Un tesoro inestimabile in poche parole.
“Sì, Kyrgios ha aggiunto elementi di pericolo per il gioco. Se i media sportivi, però, si focalizzassero maggiormente sul suo tennis e non sulla sua rabbia, solitamente contro se stesso, il cielo sarebbe il suo unico limite. Forza Nick!”. (Lettera all’editore del Sidney Morning Herald da parte di un lettore).
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