Domenica 3 luglio, nella spettacolare cornice di Wimbledon, Jannik Sinner e Carlos Alcaraz si sfideranno per la seconda volta in carriera nel circuito maggiore, la prima a livello Slam. Qualche tempo fa, Diego Nargiso – uno che di giovani tennisti se ne intende – ha analizzato il gioco dell’italiano e dello spagnolo, provando a sottolineare i rispettivi punti di forza e le eccellenze di entrambi.
“Il dritto di Jannik viene da una storia più complicata rispetto al dritto di Alcaraz, all’inizio era il fondamentale meno forte tra i due, un colpo che l’altoatesino ha molto migliorato negli ultimi tre anni. Il dritto di Carlos è esplosivo e imprevedibile, difficile da leggere, fa male da qualsiasi parte del campo lo tiri, sia incrociato che lungolinea. Insomma, nell’arsenale di armi di Alcaraz è un colpo risolutorio, spesso definitivo”.
Rovescio? “Il rovescio in diagonale di Jannik dimostra una sicurezza micidiale, da lì non lo sposti: ha appoggi sicuri, davvero in pochi riescono a scalfirlo sul lato sinistro. Il rovescio è un colpo devastante, con cui costruisce il gioco e induce all’errore l’avversario. Alcaraz utilizza di meno questo colpo, preferendo il dritto a sventaglio. È un colpo lineare, con cui riesce a tenere lo scambio e quando sceglie il lungolinea, è più un’arma di preparazione che risolutiva.
Servizio? “Carlos è già pronto, adulto. Entrambi fanno viaggiare la palla sopra i 200 km all’ora, però Carlos ha già tutti gli angoli del servizio acquisiti: dalla botta al centro allo slice con palla ad uscire. Nel momento importante, insomma, il servizio può toglierlo dai guai o regalargli punti. Jannik ha ondeggiato tra foot up e foot back, le due posizioni dei piedi alla partenza del movimento del servizio, assestandosi sulla seconda. Ha ancora ampi margini di miglioramento”.
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