Nadal è tornato a parlare di ritiro: “Ecco come sarà per me”

Rafael Nadal, dopo aver analizzato la vittoria del secondo turno a Wimbledon contro Berankis e l’ondata di casi Covid che ha colpito i Championships, è tornato a parlare di un suo possibile ritiro dal tennis giocato nel futuro prossimo.

“Non ho sicuramente iniziato la gara nel migliore dei modi.

Ho giocato bene a fine partita, il livello del quarto set è stato per me un miglioramento importante. Per il resto ho ancora margini. Ho passato tre ore di nuovo in campo, aspetto che aiuta molto. Per quanto riguarda la lunga pausa fa parte del tennis, non potevo lamentarmi.

Forse all’inizio pensavano fosse una pioggerellina passeggera e non volevano chiudere subito il tetto, queste sono le informazioni che ho. Lo rispetto e capisco, siamo in un torneo all’aperto: penso che sia stata effettuata la procedura giusta.

Covid a Wimbledon? Il mio caro amico Roberto Bautista si è dovuto ritirare, questo succede perché sicuramente ci sono abbastanza casi in giro. Non sto facendo troppe cose, semplicemente sono qui e resto a casa, non uscendo affatto. Non dico che dovremmo fare le cose come negli ultimi due anni, perché a un certo punto bisogna riaprire tutto, essere liberi e vivere una vita normale. Sembra che il virus ora sia meno pericoloso.

La mia filosofia è che un paio di settimane fa ero vicino al ritiro, ora non mi sento così. Non ho mai avuto paura perché quel giorno arriverà. Sono felice di aver vissuto una vita molto soddisfacente al di fuori del tennis, che è una parte importantissima per me.

Ci sono diverse cose che mi piacerebbe fare oltre al tennis. La situazione non mi preoccupa, ma è chiaro che quando arriverà quel giorno vivrò un cambiamento. In questa vita ogni modifica richiede tempo per adattarsi.

Per esempio adoro guardare Tiger Woods e ora non posso vederlo giocare così spesso. In un certo senso anche questo è un cambiamento nella mia vita. Immagino che le persone penseranno lo stesso di me, oppure la penseranno come i fan di Roger o Novak quando non giocano: diventano una parte fondamentale della vita quotidiana di una persona, poiché sono fonte di ispirazione”.

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