Ons Jabeur si racconta: io, una donna in missione

Ons Jabeur è sicuramente una delle tenniste del momento. Grazie alla vittoria al Wta500 di Berlino ha raggiunto per la prima volta in carriera il numero 2 del mondo e si appresta a vivere Wimbledon come una delle favorite.

Tra colpi di classe e fonte d’ispirazione

Ons Jabeur è sicuramente una delle tenniste del momento. Entrata per la prima volta in top50 nel 2020, lo scorso ottobre ha fatto l’ingresso nella top10 (prima araba della storia). Quest’anno sono arrivati i titoli al Wta1000 di Madrid (prima araba a riuscire a vincere un torneo così importante) e a Berlino. Grazie a questi risultati, oltre alla finale a Roma, è riuscita anche a raggiungere il numero 2 del mondo, alle spalle di Iga Swiatek.

In una recente intervista al Guardian, la tunisina ha parlato di sé e del suo tennis.

Vedo me stessa come una donna in missione. Mi dico che ho scelto lo sport che amo. Diciamo che ho deciso di ispirare le persone. Ho deciso di essere la persona che sono oggi. Cerco di condividere il più possibile la mia esperienza così che altre donne possano fare una cosa simile in futuro.

Non vedo il tutto come un peso da portarmi sulle spalle, ma come un piacere e una responsabilità. Fa parte del mio lavoro e di quello per cui gioco oggi. Credo molto nella condivisione. La condivisione mi aiuta a giocare bene e a ispirare le future generazioni.

Non credo sia cambiato qualcosa quest’anno. L’evoluzione l’ho avuta con il passare degli anni e delle partite, ho accumulato sempre più esperienza che mi sta aiutando a vincere nelle più disparate situazioni. Questo mi ha reso la tennista che sono oggi.

Mi sentivo di dover passare attraverso degli step nella mia maturazione come tennista, non sarei potuta passare dal primo al decimo gradino tutto insieme. Sono un tipo di giocatrice che deve passare questi step per capire e migliorare il proprio tennis.

Sono felice che all’inizio della stagione ho posto obiettivi importanti: vincere tornei, un grande slam ed entrare in top5. Me ne manca uno e ho raggiunto tutto”.

Il gioco fuori dagli schemi

La tunisina è andata avanti parlando del suo gioco e dell’amore per i drop shot. La chiosa finale sul sogno di alzare al cielo il trofeo di Wimbledon.

Sono una grande fan dei drop shot. È sempre molto utile perché la tua avversaria non può aspettarsene tutte le volte. Può infastidirla con gli appoggi. In più, quando ne fai uno, metti il dubbio sul fatto che ne puoi fare altri. Sanno che li sai fare e che dovranno correre. Alcune, però, non amano correre verso la rete e questo è un grande vantaggio.

Vincere a Wimbledon significherebbe molto per me. Mi ricordo bene l’anno scorso, la folla è stata incredibile. È una superficie che mi diverte e in cui posso giocare bene. Spero di essere pronta, il mio obiettivo è vincere Wimbledon”.

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