Reduce dai trionfi a Stoccarda e al Queen’s, Matteo Berrettini si appresta a disputare Wimbledon come uno dei giocatori più accreditati al successo finale. L’azzurro, vittorioso nelle ultime 21 partite giocate sull’erba e in 33 delle 39 totali in carriera, giungerà a Londra con l’obiettivo di essere nuovamente protagonista dopo l’exploit del 2021. Tuttavia, non ne vuol sentire parlare del ruolo di “favorito”, bensì preferisce tenere i piedi per terra…
In un’intervista rilasciata ai microfoni dell’ANSA, Berrettini ha detto: “So che posso farcela, non posso nascondermi dietro a un dito. Favorito? Non lo so, ci sono sempre Djokovic e Rafa Nadal, che ha vinto già due Slam quest’anno e nessuno si aspettava vincesse in Australia. Sento di non essere ancora il favorito, ma l’obiettivo è fare un torneo importante, spero possano essere due settimane intense”.
Poi, soffermandosi sui tanti infortuni subiti nel corso del suo percorso sportivo, ha aggiunto: “Mi sono infortunato spesso sin da bambino. Da quei momenti ho sempre imparato qualcosa, ho iniziato a sviluppare altre parti del mio gioco. In quest’ultimo caso ho usato più spesso la mano sinistra, per esempio. Con questo infortunio mi sono accorto di quanto mi piaccia fare ciò che faccio, ne sento davvero molto la mancanza quando sono fermo”.
Infine ha concluso: “È vero che “a volte fai le cose per abitudine, non perché le apprezzi veramente, ma quando mi hanno tolto il tennis e i tornei mi sono detto che avrei ‘spaccato tutto’ una volta tornato in campo”.
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