La settimana perfetta dell’ex sconosciuto Tim van Rijthoven, vista da vicino

Un ragazzo normalissimo, fidanzato con una ragazza impegnata nell’organizzazione del Libema Open (l’Atp250 di ‘sHertogenbosch) e che in sette giorni è passato dalla prima vittoria Atp al primo trofeo alzato al cielo. Ecco la storia dell’uomo del momento, Tim van Rijthoven.

La scalata di Tim

Tim van Rijthoven è un nome sconosciuto ai più, sia tra gli addetti ai lavori che tra gli appassionati. Una carriera buona a livello juniores (best ranking al numero 13 del mondo) e tanta gavetta nei circuiti inferiori fino ai 25 anni. Nei tornei Itf ha conquistato 13 titoli (otto in singolare e cinque in doppio), mentre nei Challenger è arrivato un paio di volte all’atto conclusivo, senza riuscire a dare la zampata decisiva.

Una carriera come quella di tanti giocatori, che non riescono mai ad entrare nel giro che conta davvero e continuano per tutta la carriera ad inseguire il sogno che si avvera per pochi.

Un sogno che per Tim inizia da una fredda e piovosa ‘s Hertogenbosch (chi vi scrive quest’articolo è stato lì per tutta la settimana ed è tornato con mal di gola e raffreddore, oltre che testimone della cavalcata dell’olandese). L’organizzazione del Libema Open gli concede una wildcard, ma le vere speranze sono riposte nel dominatore dei Challenger, Tallon Griekspoor (che comunque farà bella figura e si arrenderà solo a una delle vittime di Tim).

Il torneo, occorre dirlo, inizia un subito in salita: van Rijthoven fatica moltissimo a battere il doppista qualificato Matthew Ebden (76 76) e a conquistare la prima vittoria in carriera a livello Atp.

Al secondo turno, però, registra il primo grande risultato. Di fronte Taylor Fritz sul campo1 (il secondo per importanza). Una lotta incredibile (nonostante tutti si aspettassero, me in primis che dovevo lavorare alla fine del match, un’oretta di gioco o poco più), terminata in tre set dopo due ore e venti di spettacolo. A vincere, a sorpresa, non è il campione di Indian Wells, ma il ragazzo che non si aspettava nemmeno di essere intervistato alla fine della partita (sul campo1 non succede mai, le interviste sono solo sul centrale).

Tim sembra averci preso gusto e si libera in due set ai quarti di finale del folletto francese Hugo Gaston, non un avversario insormontabile sull’erba, ma comunque un top70 di tutto rispetto.

In semifinale l’asticella sembra alzarsi troppo: di fronte ha il primo top10 della carriera, Felix Auger-Aliassime. Il primo set lo vince l’olandese, ma il 61 netto del secondo riporta tutti con i piedi per terra. Il sogno sarà finito e finale tra i primi due giocatori del seeding, come ci si aspettava a inizio competizione. Il terzo set, però, si mette proprio come vuole Tim, si rispettano i servizi e si va al tiebreak, dove sembra invincibile: è prima finale Atp.

In finale arriva un Daniil Medvedev non in ottima forma, come dimostrano i risultati altalenanti di tutta la settimana e in cui vince solo perché è il numero 1 del mondo. Dall’altra parte del campo c’è un ragazzo che sembra e si sente invincibile e il 64 61 di fine partita gli danno ragione.

Partito 205 del mondo, senza una vittoria a livello Atp e uscito al numero 106 e con il trofeo tra le mani, ecco la settimana da sogno dell’olandese Tim van Rijthoven.

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