Andy Murray, quant’è dolce il sapore dell’erba

Due partite alla Caja Magica di Madrid, questo il bottino di Andy Murray sulla terra battuta nel 2022. Con acuta lungimiranza, il britannico ha deciso di saltare praticamente per intero la stagione sul rosso, per preservare il suo fisico – già bello che usurato – in vista degli appuntamenti sull’erba. Sta avendo ragione l’ex numero uno al mondo, tutto sommato…

Murray, il dolce sapore dell’erba

Foto Twitter Miami Open

Niente di particolare, sia chiaro, per quello a cui ci ha abituato in passato, ma una semifinale al Challenger di Surbiton e un quarto di finale (per ora) a Stoccarda sono da considerarsi buoni risultati per un trentacinquenne che da tempo gioca in condizioni fisiche precarie (per usare un eufemismo). In Germania, Murray ha superato l’australiano Christopher O’Connell (6-4; 6-3) e il bielorusso Alexander Bublik (6-3; 7-6), guadagnandosi una bella sfida con Stefanos Tsitsipas. Quando Andy sente l’odore del verde per lui si fa tutto molto più interessante.

Ed anche il suo ranking comincia ad esserlo, dal momento che scorrendo la classifica live è possibile vedere come il tre volte campione Slam si stia avvicinando step by step alla top-50 ATP, dalla quale manca dal mese di giugno del 2018. Ovviamente il britannico non tornerà ai vertici del circuito, ma potrebbe di sicuro regalarci qualche ultimo grande coup de théâtre.

Alle porte c’è Wimbledon: per Murray l’All England Tennis Club è praticamente come il giardino di casa, chissà che non possa essere il palcoscenico dell’ennesima sua folle impresa. In fin dei conti, se qualcuno due o tre anni fa avesse ipotizzato un suo ritorno ad alti livelli gli si sarebbe dato del pazzo…

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