In questo inizio 2022 le soddisfazioni che non sta dando il circuito maggiore stanno arrivando dalla cadetteria, per quanto riguarda l’Italtennis maschile. Negli scorsi giorni abbiamo sottolineato le difficoltà dei migliori giocatori nostrani, alle prese con varie sventure che ne stanno rallentando l’ascesa o quantomeno intralciando il percorso. Matteo Berrettini e Jannik Sinner, ad esempio, sono stati costretti a saltare numerosi appuntamenti ed hanno perso di conseguenza diverse posizioni in classifica. Lo zero nella casella dei titoli messi in bacheca, inoltre, lascia abbastanza l’amaro in bocca per quelle che sono le loro potenzialità.
Anche Lorenzo Musetti qualche piccolo problemino l’ha avuto. Il toscano, però, battendo ieri sera Juan Manuel Cerundolo ha centrato la semifinale al Challenger di Forlì, dove a fargli compagnia nel penultimo atto vi sono Matteo Gigante e Francesco Passaro. Tre su quattro è un bottino che definire “buono” sarebbe un eufemismo. E, se guardiamo leggermente indietro, ci sono tantissimi altri motivi per sorridere.
Italtennis, è dominio al Challenger di Forlì
Come dicevamo, sono tre i giocatori italiani approdati in semifinale all’ATP Challenger 125 di Forlì (Forlì 6, terra battuta). Il penultimo atto del torneo andrà in scena tra oggi pomeriggio e stasera, con Passaro opposto allo spagnolo Jaume Munar (alle 17 circa), e con il derby tra Musetti e Gigante (non prima delle 18.30). Comunque vada ci sarà un azzurro in finale: una piacevole abitudine da qualche mese a questa parte.
Tutti i match del circuito cadetto sono visibili sul sito ufficiale dell’ATP nella sezione Challenger TV.
Challenger, Italtennis a quota 7 titoli (e tante soddisfazioni)
Riavvolgendo il nastro del 2022, si “scopre” che il tennis italiano ha conquistato ben sette titoli Challenger, praticamente più di uno al mese, considerato che siamo soltanto ad inizio giugno. Ad aprire le danze è stato Luca Nardi proprio a Forlì, nella prima edizione stagionale del torneo disputatasi su cemento indoor. Il pesarese si è inoltre ripetuto sulla stessa superficie tre mesi più tardi, spuntandola su tutti a Lugano. Sulla terra battuta, invece, Gianluca Mager ha trionfato a Gran Canaria (Spagna, marzo), Flavio Cobolli e Matteo Arnaldi hanno ottenuto il loro primo titolo in tale categoria rispettivamente a Zadar (Croazia, marzo) e Francavilla (maggio, in finale contro Francesco Maestrelli), Franco Agamenone ha vinto il prestigiosissimo Roma Open (maggio) in una finale tutta azzurra contro Gian Marco Moroni. Andrea Pellegrino, infine, la scorsa settimana è tornato al successo dopo oltre un anno in quel di Vicenza.
Sette titoli, di cui quattro marchiati “anni 2000”, con Nardi classe 2003, Cobolli 2002 e Arnaldi 2001. La Giovine Italia avanza affamata e lo sta dimostrando, affacciandosi anche a livello ATP. Lo ricordiamo, questi tre giocatori sono stati protagonisti agli Internazionali di Roma assieme alle tutte le stelle del tennis mondiale. Scusate se è poco.
Il riepilogo delle vittorie
Luca Nardi, Challenger Forlì 1, 9 gennaio, cemento indoor
Gianluca Mager, Challenger Gran Canaria, 6 marzo, terra battuta
Flavio Cobolli, Challenger Zadar, 27 marzo, terra battuta
Luca Nardi, Challenger Lugano, 3 aprile, cemento indoor
Franco Agamenone, Roma Open, 1 maggio, terra battuta
Matteo Arnaldi, Challenger Francavilla, terra battuta
Andrea Pellegrino, Challenger Vicenza, terra battuta
La crescita dell’Italtennis
Il movimento azzurro sta vivendo un periodo davvero florido e di grande crescita. Tanti giovani giocatori, pur non essendo ancora riusciti a piazzare la prima zampata, ben figurano nei Challenger che si susseguono settimana dopo settimana. Molti altri, invece, stanno inanellando successi su successi nel circuito ITF. Citarli tutti sarebbe impossibile ed incorreremmo nel rischio di dimenticarci qualcuno (qui un recente approfondimento in merito).
E che dire dell’altissimo numero di tornei Challenger che si disputano annualmente nel nostro Paese? Il lavoro svolto dalla Federazione si sta rivelando eccellente. Andando oltre la cadetteria, le ATP Finals a Torino e le Next Gen Finals a Milano rappresentano la ciliegina sulla torta. Insomma, quello che vogliamo dire è che l’Italtennis ha decine di motivi per guardare al futuro prossimo con ottimismo.
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