Una carriera vissuta, fin dall’inizio, da predestinato. Da tennista che avrebbe cambiato il modo di intendere il gioco (soprattutto sulla terra rossa).
Eppure, Rafa avrebbe potuto scegliere di giocare a calcio. Lo zio Toni spingeva per il tennis, mentre Miguel Angel (ex terzino del Barcellona, che ha giocato la finale di Champions League) per il calcio.
Già a 16 anni conquista il Challenger di Barletta e si presenta al torneo master1000 di Montecarlo, dove batte Albert Costa, l’allora detentore del Roland Garros. Era solo un adolescente con bandana, canottiera e pinocchietto, ma si vedeva che aveva qualcosa dentro.
Da quel Challenger di Barletta sono passati 19 anni, in cui si è portato a casa 21 slam, altri 70 titoli Atp, 5 Coppe Davis, una medaglia d’oro Olimpica e terminato la stagione per 5 anni in testa alla classifica. Rafa è diventato grande sui campi da tennis, è diventato una leggenda: il re della terra rossa.
Forse ha fatto bene lo zio Toni ad insistere per farlo giocare a tennis. Tanti auguri per i tuoi 36 anni Rafa, uno dei più grandi (se non il più grande) tennista della storia.
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