Djokovic imperiale: a Parigi finora non ha concesso nemmeno un set. Ma è battibile?

PARIGI – In un Suzanne-Lenglen gremito, Djokovic ottiene facilmente il biglietto per i quarti di finale domando Diego Schwartzman in soli tre set (6-1, 6-3, 6-3), dopo 2h15 di gioco. Autoritario, il serbo continua a inanelllare vittorie senza concedere nemmeno un set. L’argentino, da parte sua, è apparso forse un po’ troppo sotto tono e ha mostrato alcuni problemi al servizio (bassa percentuale sulla prima, 5 doppi falli) e sugli scambi lunghi, due aspetti rari a dire il vero per la storia del numero 16 al mondo. Ma il predominio del serbo sui punti più importanti e delicati è stato implacabile e senza appello.

Nonostante Schwartzman sia un avversario più terraiolo e competitivo rispetto a quelli affrontati in precedenza (Bedene, Molcan, Nishikoa), il copione scritto dal numero uno al mondo rimane sempre lo stesso: predominio assoluto e zero set persi. Nole in effetti non ha ancora concesso un solo set durante questa edizione del Roland Garros. Un Djokovic imperiale, insomma, anche se in questo ottavo di finale si è fatto sfuggire qualche punto qua e là.

I due si erano già affrontati sei volte, e il bilancio è netto: sei vittorie per Novak, che con quella di oggi arrivano a sette su sette. Ma la novità è che se finora aveva sempre sofferto sulla terra battuta contro l’argentino, oggi il serbo ha passaggiato, a conferma del suo stato di forma eccezionale.

Nel primo set, di fronte a un Djokovic che riesce a fare tutto meglio di lui, Diego Schwartzman appare senza soluzioni. Parte solido ma alla fine del parziale commette 18 errori non forzati, cosa rara per lui. Nel secondo set il serbo, andato sotto 0-3, riesce a inanellare incredibilemente sei giochi consecutivi, confermando il suo dominio su uno Schwartzman sempre più frustrato. Terzo set senza storia. Ora ai quarti di finale lo attende il vincente di Nadal-Aliassime: sarebbe il suggestivo capitolo numero 59 di una delle più belle rivalità di sempre.

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