PARIGI – La giovane campioncina feancese Diana Parry esce di scena dal Roland Garros, travolta dall’americana Sloan Stephens, per 6-3 6-2, in un’ora e 36 minuti. E così lo slam parigino (e la Francia) si priva della speranza e del sogno di vedere avanzare la promettente 19enne che tanto aveva fatto innamorare un’intera nazione dopo aver liquidato la campionessa in carica, Barbora Krejcikova, e poi, ancora, la colombiana Camila Osorio. Lei, con quel suo magico e affascinante rovescio a una mano, così raro nel circuto femminile; con i suoi movimenti agili ed eleganti allo stesso tempo, con il suo coraggio nel provare spesso colpi difficili e rischiosi (lo ha fatto bene al primo e secondo turno, non oggi) e con quei suoi pantaloncini bianchi al posto della classica gonnellina, anomali da queste parti (pensate che ha dovuto ottenere un permesso dal torneo per poterli indossare). Lei, si diceva, ha dovuto rimandare quel momento di crescita in uno slam in generale, in quello di casa in particolare.
Ma l’esperienza è tutt’altro che negativa: lascia un bel segno in questa 121esima edizione del Roland Garros. In Francia (e non solo qui) si comincia a parlare molto bene di lei, del suo talento. E se ne parlerà ancora a lungo, ne siamo certi. Ma va sottolineato come sia ancora acerba dal punto di vista dell’esperienza. Oggi lo ha dimostrato ampiamente contro un’avversaria tutt’altro che imbattibile, numero 64 nella classifica Wta, che di esperienza ne ha molta di più.
Quello che non torna, in fin dei conti, è che non ha giocato nemmeno così male come potrebbe far pensare il punteggio finale: volee interessanti e piazzate bene, palle corte morbide e precise, errori gratuiti tutto sommato contenuti. Sin dall’inizio, però, ha mostrato segni di nervosismo ed evidentemente non è riuscita a gestire nel migliore dei modi la pressione. Ha provato a svegliarsi soltanto alla fine, quando era sotto 6-3 5-1. In quel momento, in un Philippe Chartrier che forse avrebbe potuto far sentire maggiormente la propria voce (non era per nulla pieno) ha provato a reagire, annullando prima un match point e poi strappando il servizio alla sua avversaria portandosi sul 5-3 e servizio a disposizione.
Per qualche istante, addirittura, si è respirata nell’aria anche la possibilità di una possibile rimonta, che avrebbe avuto dell’incredibile. D’altra parte questo spettacolare sport, a volte, ha nel suo dna la possibilità di assumere momenti magici e rimonte stravaganti. È la sua stessa storia a dirlo. Ma alla fine arrivano due steccate di dritto di Diana e la partita volge al termine. Il momento di vederla in fondo al main draw è rimandato. Il sogno francese deve attendere.
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