PARIGI – Sul centrale del Philippe-Chatrier è il momento degli addii. Nel primo pomeriggio di questa terza intensa giornata dello Slam parigino, va in scena l’ultimo capitolo del leggendario Jo-Wilfried Tsonga, in campo per affrontare il norvegese Casper Ruud. Si tratta di una partita suggestiva e commuovente, visto che il 37enne francese, a inizio aprile, ha annunciato il suo ritiro dopo questa edizione del Roland Garros. E non poteva andargli molto peggio in questo primo turno, considerando lo stato di forma del norvegese numero 8 nel ranking Atp (a nostro giudizio possibile finalista).
È stato un incontro tanto divertente quanto commuovente, con una venatura di puro romanticismo, e con un pubblico estasiato, punto su punto. Il francese ha perso in 4 set, 6-7, 7-6, 6-2, 7-6, ma lo ha fatto con lode. A testa alta, come un vero guerriero che sa bene di essere arrivato a giocare i suoi ultimi colpi e che non intende arrendersi mai. E il pubblico ha dato prova di sé sostenendo il suo idolo, incitandolo su ogni punto, dall’inizio alla fine del match. Spettacolare, uno su tutti, il punto del sesto game del primo set (solo per citarne uno) sul 30-15, servizio Tsonga, quando il francese sotto rete controlla due volee una dietro l’altra, in maniera magistrale. Entrambi i giocatori hanno variato molto il gioco e spesso si sono affacciati sotto rete e molto spesso si sono viste volee morbide e precise, da ambo le parti. Sulla tribuna est, il lato del campo dedicato a H. Cochet (ogni lato del Centrale è dedicato a uno dei quattro moschettieri francesi), si è riunito un manipolo di fan, una quindicina, tutti vestiti di bianco, con tanto di tamburo che lancerà cori per l’intero incontro. E che dopo quello splendido punto del primo set da quello spicchio di tribuba viene intonato addirittura un “po po-ro-po-po-pooo”, che noi italiani ben conosciamo tra mondiali ed europei di calcio. Si arriva addirittura ad intonare l’inno francese poco prima del tie break finale (vedi video in fondo). Il Philippe Chatrier è un vero e proprio delirio.
Tutti in estasi dunque per il saluto di questo grande campione, che alla fine del quarto set, sul tie break, si è dovuto praticamente fermare per un problema fisico alla spalla. A nulla è servito un medical time out per rimetterlo in sesto. Perderà il tie break decisivo 7-0, soffrendo in maniera evidente e piangendo prima di servire per l’ultima volta nella sua carriera.
A fine match viene allestito un set in mezzo al campo in onore del francese, viene proiettato un video commuovente che racconta in breve la sua storia e vengono chiamati in campo tutti i suoi colleghi francesi, da Gasquet a Monfils, assieme ai rappresentanti della federazione francese. E ancora, viene proiettato un video con il saluto dei big tree, e ovviamente quando compare Roger Federer sugli schermi parte un’ovazione dagli spalti. Tanti applausi e tanta emozione. E finalmente il suo discorso finale, che chiude così: “Oggi è un grande giorno per me, il giorno per dire addio al mio compagno di una vita, il tennis, che mi ha sempre accompagnato, fin da piccolissimo. Vorrei ringraziare tutte le persone che hanno contribuito a realizzare il mio sogno. Ho avuto la fortuna di poterlo fare, spero che tutti i bambini abbiano questa possibilità. Grazie Roland Garros, grazie tennis, I love you”.
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