Era nell’aria da giorni, ora è ufficiale: l’Atp e la Wta, in aperta polemica con gli organizzatori del torneo di Wimbledon, hanno deciso che per l’edizione 2022 dei Championships non verranno assegnati punti validi per il ranking delle rispettive classifiche mondiali.
Una decisione che fa seguito alla scelta dei vertici del tennis inglese, in accordo con il governo britannico, di negare la partecipazione al torneo Slam più antico e importante del mondo ai giocatori russi e bielorussi, nell’ambito delle sanzioni imposte a livello internazionale a Mosca e Minsk per l’invasione russa dell’Ucraina.
“La possibilità per i giocatori di qualsiasi nazionalità di partecipare ai tornei in base al merito e senza discriminazioni è fondamentale per il nostro Tour. La decisione di Wimbledon di vietare ai giocatori russi e bielorussi di gareggiare nel Regno Unito quest’estate mina questo principio e l’integrità del sistema di ranking Atp. Non è inoltre coerente con il nostro accordo sulle classifiche. In assenza di un cambiamento nelle circostanze, è con grande rammarico e riluttanza che non vediamo altra opzione che rimuovere i punti Atp Ranking da Wimbledon per il 2022”. Queste le parole scelte per giustificare la decisione.
Niente punti a Wimbledon, brutte notizie per Djokovic e Berrettini
Un passaggio a suo modo storico, che avrà conseguenze pesanti sul ranking, e forse anche sulla partecipazione ai Championships. Tutti i tennisti perderanno infatti i punti conquistati nel 2021, a prescindere dal risultato che otterranno nel 2022.
Il pensiero vola immediatamente a Novak Djokovic, che anche in caso di vittoria nell’edizione di quest’anno vedrà svanire ben duemila punti (e verrà superato al 99% proprio dal russo Daniil Medvedev in testa alla classifica, visto che l’anno scorso venne eliminato agli ottavi), e al nostro Matteo Berrettini, finalista nel 2021, che lascerà sul terreno 1.200 punti.
Una brutta botta per il 26enne romano, che aveva già rinunciato al Roland Garros proprio per concentrare tutti i suoi sforzi per il breve ma intenso swing sull’erba, dopo l’operazione alla mano destra che l’ha tenuto ai box per più di due mesi.
La replica di Wimbledon: profonda delusione
L’AELTC, il circolo che organizza il torneo di Wimbledon ha replicato esprimendo profonda delusione per questa decisione. “Riteniamo che queste decisioni siano sproporzionate nel contesto delle circostanze eccezionali ed estreme di questa situazione e della posizione in cui ci siamo trovati, e dannose per tutti i giocatori che gareggiano nel Tour. Stiamo valutando le nostre opzioni e ci stiamo riservando la nostra posizione in questa fase. Stiamo anche discutendo con i nostri colleghi del Grande Slam. Nel frattempo, rimaniamo concentrati sui nostri entusiasmanti piani per i Championships di quest’anno”.
Il fantasma del boicottaggio sui Championships
A questo punto, incredibilmente, si apre lo spettro boicottaggio. In queste condizioni il torneo di Wimbledon diventa attrattivo solo per la sua immensa storia. E, paradossalmente, per chi ha qualche possibilità di vincerlo. Difficile immaginare quindi che un Djokovic o un Nadal possano pensare di rinunciarvi, visto che sono in corsa per determinare il tennista con più titoli Major nella storia del tennis. Ma per quanti vale questo discorso?
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