“Sembra molto ingiusto nei confronti dei giocatori, dei miei compagni. C’è poco che possono fare.
Non so quale sia la loro colpa in quello che sta succedendo in questo momento con la guerra. Mi dispiace molto per loro e vorrei che non fosse così.
Quando il governo mette in atto delle misure, devi seguirle. In questo caso, il governo dà una raccomandazione e Wimbledon prende la sua decisione, la più drastica possibile. È una cosa molto ingiusta per loro, ma quello che succede nel nostro sport praticamente non ha importanza quando ci sono tante persone che muoiono e soffrono”.
“Cambiano i tempi e anche le personalità, ma ci sono dei limiti che non possono essere superati.Mettere a rischio la salute dei giudici di linea o dei raccattapalle è attraversare una linea troppo critica.
In questo senso credo sia vero che le sanzioni sono state poco gravi nelle prime tre o quattro situazioni dell’anno.
Poche settimane fa è stata inviata una lettera privata ai giocatori in cui si avvertiva che d’ora in poi i comportamenti estremi sarebbero stati penalizzati in modo più drastico. Capisco le frustrazioni, ma i giocatori ci penseranno di più”.
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