Il meglio della settimana appena passata, i risultati più importanti, le performance degli italiani, le conferme e le sorprese. E poi, ancora, i movimenti del ranking Atp e Wta e il programma della settimana entrante. Tutto questo in un unico grande appuntamento con il nuovo format di Manic Monday, la newsletter di Tennis Fever che arriva direttamente sulla tua casella di posta
Tante emozioni sul cemento di Miami, con Jannik Sinner e Lucia Bronzetti che son riusciti a guadagnarsi gli ottavi di finale del torneo lottando con le unghia e con i denti. Il secondo Masters 1000 stagionale, inoltre, è stato contrassegnato da un vero e proprio show di Nick Kyrgios, che finalmente ha deciso di fare sul serio dopo mesi trascorsi ai margini del campo. E ancora, grandi soddisfazioni per l’Italtennis nei circuiti Challenger e ITF con quattro titoli in totale. L’evento più segnante della settimana appena trascorsa, tuttavia, è stato il ritiro di Ashleigh Barty, la numero uno che improvvisamente ha deciso di abbandonare il mondo del tennis professionistico.
È arrivato come un fulmine a ciel sereno l’addio di Ashleigh Barty: a 26 anni ancora da compiere, poche settimane dopo il suo primo trionfo agli Australian Open, la ragazza cresciuta nel Queensland ha spiazzato l’intero universo tennistico. Barty si è ritirata, lo sport ha perso una delle sue più grandi campionesse, l’unica del circuito femminile contemporaneo ad entusiasmare veramente gli appassionati.
“Oggi è un giorno difficile e pieno di emozione per me. Annuncio il mio ritiro dal tennis. Ci stavo pensando da tanto tempo, e ho avuto momenti molto importanti nella mia carriera. La vittoria a Wimbledon lo scorso anno mi ha cambiata molto come persona e come atleta. C’è stato un cambiamento di prospettiva in questa seconda parte della mia carriera. La mia felicità non dipendeva più dai risultati. Il successo, per come lo definisco io, è sapere di aver dato tutto quello che potevo dare. Qualcuno magari non capirà, e lo comprendo. Ma per me, Ash Barty, ci sono talmente tanti sogni che non includono il viaggiare per il mondo per giocare a tennis, rimanendo lontana dalla mia famiglia e dalla mia casa. Non smetterò mai di amare il tennis, è stato una parte fondamentale della mia vita e lo sarà sempre, ma ora voglio godermi il prossimo capitolo della mia vita come Ash Barty la persona, e non Ash Barty l’atleta. Sono così grata per tutto ciò che questo sport mi ha dato e me ne vado sentendomi orgogliosa e realizzata. Grazie a tutti coloro che mi hanno supportato lungo questo percorso, sarò sempre grata per i ricordi che abbiamo creato insieme per tutta la vita”.
Dopo il forfait di Matteo Berrettini e le sconfitte di Lorenzo Sonego, Fabio Fognini e Lorenzo Musetti, è Jannik Sinner a portare alta la bandiera italiana in quel di Miami. L’altoatesino, che ha usufruito di un bye al primo turno, ha raggiunto gli ottavi di finale battendo Emil Ruusuvuori e Pablo Carreno Busta. In entrambi i casi, l’azzurro è stato a un passo dal baratro ma ha dimostrato di essere ormai un top-player ‘finito’, soprattutto sotto l’aspetto mentale. Il suo prossimo banco di prova sarà Nick Kyrgios, il quale si è regalato gli ottavi superando Adrian Manarino, Andrej Rubev e Fabio Fognini. Contro il russo numero sette al mondo, l’australiano si è imposto addirittura per 6-3 6-0. Ritrovato! Bene anche Daniil Medvedev, Alexander Zverev, Stefanos Tsitsipas, Carlos Alcaraz, Casper Ruud e Cameron Norrie. Importanti exploit di Thanasi Kokkinakis (ottavi) e dei fratelli Cerundolo, con Juan Manuel che si è spinto fino ai sedicesimi e con Francisco che ha centrato gli ottavi.
Per quanto riguarda il femminile, il tennis italiano può gioire con Lucia Bronzetti. La romagnola è arrivata agli ottavi partendo dalle qualificazioni e se la vedrà nel pomeriggio con Daria Saville (Gavrliova). Ok Naomi Osaka e Iga Swiatek, le due maggiori indiziate ad ereditare lo scettro di numero uno al mondo dopo il ritiro di Ash Barty. Continua a brillare la stella di Linda Fruhvirtova, ceca classe 2005, che dopo diverse vittorie nel circuito ITF si sta ritagliando un ruolo da protagonista anche in WTA. A 17 anni ancora da campiere, si giocherà l’ingresso ai quarti di finale contro la spagnola Paula Badosa.
Il personaggio top della settimana: Nick Kyrgios. Se vuole può, e lo sta dimostrando. Null’altro da aggiungere riguardo un giocatore unico, nel bene e nel male.
Il personaggio flop della settimana: Lorenzo Sonego. A Miami è arrivata la quinta sconfitta consecutiva per il torinese. Serve darsi una svegliata, altrimenti il crollo nel ranking sarà inevitabile.
Come ben sappiamo, quando c’è un Masters 1000 in corso, l’aggiornamento di entrambi i ranking è sospeso. Dunque, bisognerà aspettare l’inizio della prossima settimana per capire se Miami avrà determinato qualche scossone in termini di classifica.
Quattro i tornei Challenger andati in scena la scorsa settimana: Zadar (Croazia, terra battuta), Santa Cruz (Bolivia, terra battuta), Lille (Francia, cemento al coperto) e Biel (Svizzera, cemento al coperto).
In Croazia è arrivato il primo titolo per Flavio Cobolli, ormai volto noto del tennis nostrano. L’azzurro classe 2002 ha inaugurato la sua bacheca superando Serdarusic, Prizmic, Esteve Lobato, Guinard e, infine, Michalski. Con tutta probabilità, lo vedremo prestissimo in top-150. Sembra proprio che il romano si sia messo sulla scia di alcuni suoi colleghi che ben conosciamo…
Un’altra prima volta la si è avuta in Bolivia, con Paul Jubb, britannico classe ’99, vincitore della seconda edizione del torneo di Santa Cruz. A Lille e Biel, invece, l’hanno spuntata su tutti il francese Quentin Halys e l’austriaco Juri Rodionov. Complimenti particolari vanno fatti al transalpino, capace di conquistare ben quattro finali in questo inizio 2022.
Sei i tornei Challenger nella settimana corrente: Lugano (Svizzera, cemento al coperto); Marbella maschile (Spagna, terra battuta); Marbella femminile; Oeiras (Portogallo, terra battuta); Saint Brieuc (Francia, cemento al coperto); Pereira (Colombia, terra battuta).
Lugano: Andrea Arnaboldi, Luca Nardi, Thomas Fabbiano.
Marbella maschile: Marco Cecchinato, Andrea Pellegrino, Federico Gaio, Raul Brancaccio, Franco Agamenone.
Oeiras: Luciano Darderi, Gian Marco Moroni, Alessandro Giannessi, Riccardo Bonadio, Lorenzo Giustino, Giulio Zeppieri, Stefano Travaglia, Andrea Vavassori, Gianluca Mager.
Marbella femminile: Martina Trevisan, Elisabetta Cocciaretto, Sara Errani.
Settimana da incorniciare per l’Italtennis nel circuito ITF, con Edoardo Lavagno, Giovanni Oradini e Lisa Pigato vincitori rispettivamente a Marrakech 2, Sharm El Sheikh 6 e Antalya 7.
Lavagno, torinese classe ’98, ha conquistato il suo quarto titolo in carriera battendo il rumeno Ionel con il risultato di 6-4 6-2. Mentre per Oradini e Pigato si è trattato del primo sigillo. Il classe ’97 di Rovereto ha regolato in rimonta il russo Kivattsev per 2-6 6-3 6-1. La classe 2003 bergamasca ha potuto gioire in virtù del ritiro di Yoruk sul punteggio di 6-2 3-6 3-1 (in favore dell’azzurra).
Riccardo Bonadio e Gianmarco Ferrari, invece, sono stati sconfitti in finale da Valkusz (Opatija, Croazia) e Mochizuki (Antalya 7, Turchia). In ogni caso, è stata una settimana positiva anche per loro.
Maschile – Alexander Donski, Monastir 11 (Tunisia, cemento); Sidharth Rawat, New Delhi (India, cemento); Carlos Lopez Montagud, Palmanova 2 (Spagna, terra battuta); Rinky Hijikata, Calabasas, (USA, cemento); Jason Kubler, Canberra 3 (Australia, terra battuta); Benjamin Lock, Medellin (Colombia, terra battuta); Valentin Vacherot, Quinta Do Lago (Portogallo, cemento); Kenny De Schepper, Toulouse-Balma (Francia, cemento al coperto).
Femminile – Carlota Martinez Cirez, Marrakech 2 (Marocco, terra battuta); Sakura Hosogi, Monastir 8 (Tunisia, cemento); Jessica Bouzas Maneiro, Palmanova 2 (Spagna, terra battuta); Mariia Tkacheva, Sharm ElSheikh 6 (Egitto, cemento); Tamara Korpatsch, Le Havre (Francia, terra battuta al coperto); Suzan Lamens, Medellin (Colombia, terra battuta); Moyuka Uchijima, Canberra (Australia, terra battuta).
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