Adriano Panatta ha voluto dire la sua sulla rottura del rapporto professionale tra Riccardo Piatti e Jannik Sinner.
“Sono sempre successe queste cose. È difficile convivere tutti i giorni dell’anno con la stessa persona. Stai insieme a colazione, sul campo da tennis, a pranzo, a cena, in albergo: io mi sarei rotto le scatole diecimila volte. Ci sono matrimoni che durano e matrimoni che finiscono.
E poi questi ragazzi subiscono il bombardamento dall’esterno: devi fare questo, devi fare quello. Cambiano allenatore e poi cambiano ancora. Normale sia così.
Piatti ha preso Sinner a 14 anni, ma ora ne ha 20 e quel ragazzino è diventato un uomo che fa le sue scelte e pensa col proprio cervello e non con quello degli altri.
Ha vent’anni, è nei primi dieci al mondo. Il salto lo farà, arriverà il suo momento e vincerà gli slam, ma ci vogliono calma e pazienza.
Ha i fondamentali da fondo campo, ma come giocatore deve ancora crescere: è molto giovane, ha tutta la carriera davanti e crescerà ancora. Ha perso con Tsitsipas, mica uno qualsiasi. Il greco ha giocato un match straordinario, lui era sottotono e ha perso male.
Ci sta, è successo anche a me, è successo a tutti. Il problema è che oggi è tutto così esasperato“.
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